Politica - 29 aprile 2023, 09:49

Modifica TARI per utenze domestiche, il centrodestra di Mondovì: "Agevolazione per pochi"

"Un provvedimento 'ad personam', che agevola pochi (in particolare chi ha usufruito del cosiddetto bonus 110)"

Il consigliere Enrico Rosso

Durante la seduta del Consiglio comunale di venerdì sera è stata discussa la proposta relativa alle modifiche al regolamento della tariffa rifiuti.

Nel provvedimento anche una novità che ha trovato la contrarietà dei consiglieri del Centrodestra: «Si tratta – evidenzia il capogruppo Enrico Rosso – dell'abbattimento della quota variabile per le pertinenze. In pratica si configura un provvedimento 'ad personam', che agevola pochi (in particolare chi ha usufruito del cosiddetto bonus 110), ma va ad incidere negativamente, invece, sulla maggior parte dei contribuenti, che vengono così penalizzati con un ulteriore rincaro. Francamente non abbiamo capito l'opportunità di un simile provvedimento, dato che stiamo andando verso la nuova gara di appalto per la gestione della raccolta rifiuti: proprio approfittando di questo particolare momento di transizione, invece di un provvedimento spot – che, ribadiamo, penalizza la maggior parte dei contribuenti – si poteva mettere mano a tutta la regolamentazione per impostare nuove metodologie di raccolta, che andassero nella direzione di un contenimento dei costi. Anche perché con la conclusione delle agevolazioni dell'era covid e all'orizzonte ci aspettano, molto probabilmente, nuovi e consistenti rincari in bolletta».

Altro provvedimento che ha trovato l'astensione del Centro-destra, quello sulla sdemanializzazione di un'area di proprietà comunale sita in via Venezia: «Anche qui – evidenzia Enrico Rosso – si tratta di un intervento spot il cui senso ci sfugge. Abitualmente, quando si procede alla sdemanializzazione si effettua una ricognizione sulle varie aree che possono essere oggetto di questo provvedimento, nell'ottica di un'unica operazione. Non capiamo la motivazione di sdemanializzare quest'area, dove oltre tutto sono presenti due antenne, ed è a nostro avviso impensabile pensare di poterle cedere».

Voto contrario anche sul conto consuntivo 2022: «Non siamo entrati nel merito del documento, che dipende principalmente dall’amministrazione precedente, anche se l’attuale ne rappresenta la continuità – aggiunge Rosso -. Abbiamo tuttavia riscontrato una evidente incongruenza tra previsione e accertamento sulle spese in conto capitale: la differenza di quanto previsto (18.275411,17 di euro) è quello accertato (5.240.277,90 euro) è di ben 13 milioni. È evidente che era stato scritto una sorta di libro dei sogni: sono stati previsti degli investimenti mai realizzati».

In conclusione, una raccomandazione, «la speranza, soprattutto – conclude Rosso – che nel prossimo rendiconto si possa avere una programmazione più puntuale ed un disavanzo più basso».

c.s.