Economia - 29 aprile 2023, 11:40

Banca Crs approva i conti 2022 con utile a 7,2 milioni di euro: il miglior risultato nella storia dell’istituto saviglianese

Raccolta da clientela sopra i 2,1 miliardi a fronte di impieghi superiori al miliardo, mentre migliorano ancora gli indici di solidità patrimoniale. Si conferma l’impegno nel sociale con 400mila euro di fondi distribuiti ad associazioni del territorio

Il presidente dell'istituto Francesco Osella

Col voto positivo degli azionisti e l’utile più alto nella storia della banca va in archivio il 2022 della Banca Crs.
Nella giornata di ieri, 28 aprile, l’assemblea dei soci dell’istituto erede della storica Cassa di Risparmio di Savigliano (la fondazione della banca data al 1858) ha approvato il rendiconto al 31 dicembre scorso, dando così il proprio benestare a conti che il consiglio di amministrazione presieduto da Francesco Osella ha chiuso con un risultato netto positivo per 7,2 milioni di euro, in crescita del 22,8% rispetto ai 5,8 milioni dei dodici mesi precedenti.
Il segnò "più" contraddistingue tutte le principali poste del bilancio con la raccolta diretta salita sopra quota 1,3 miliardi (+1,53%) e quella indiretta poco sotto gli 800 milioni (797, +1,61%). Il totale della raccolta da clientela supera così i 2,1 miliardi di euro (+1,56%), mentre sopra il miliardo salgono gli impieghi (1,036 milioni; +8%), "tangibile testimonianza del sostegno offerto al territorio", ha ribadito il presidente Osella illustrando i dati alla stampa in un incontro tenuto ieri presso la sede di piazza del Popolo.

A un ritorno sugli investimenti attestato al 7,82% (era 6,41%) si accompagna un ulteriore miglioramento degli indici che attestano la solidità dell’istituto, col Tier 1 salito al 13,84% e il Total Capital Ratio al 15,24%, mentre in miglioramento è anche la qualità del credito, visto che le sofferenze lorde rappresentano infatti l’1,9% del totale dei crediti e quelle nette sono lo 0,4%, la metà della media di sistema. In ulteriore miglioramento anche il Texas Ratio, indicatore di solidità patrimoniale, pari al 37,56%, su livelli che riportano la banca a prima della crisi dei subprime del 2008.

Il patrimonio della Banca, al netto dell’utile 2022, ammonta a 99,6 milioni di euro, mentre la parte di utile in distribuzione porterà nel portafoglio degli azionisti poco più di 2 milioni di euro, ripartiti secondo quote che vedono la Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano al 60% ("Risultati oltre le più rosee aspettative", il commento della vicepresidente Genziana Soffientini), il Gruppo Bper al 31%, Nord Ovest Impact (riunisce le fondazioni Crt e Crc) al 6% e Compagnia di San Paolo col rimanente 3%.  

Stabile il numero dei dipendenti, che al 31 dicembre erano 205, con una percentuale femminile del 49,76% e un’età media dei dipendenti pari a 46,7 anni e un’anzianità di servizio media pari a 18 anni e 11 mesi. Importante lo spazio dedicato alla formazione, con 11.986 ore dedicate, 421 in più rispetto all’anno precedente.

OSELLA: "BANCA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO"

“Il 2022 è stato un anno complesso, caratterizzato da un quadro economico in rapida evoluzione, nel quale la Banca CRS ha però saputo confermare il proprio impegno di banca al servizio del territorio – è il commento del presidente Francesco Osella –. La positiva dinamica fatta registrare dai crediti verso la clientela testimonia l’impegno al sostegno dell’economia, delle piccole e medie imprese e delle famiglie. Tutto ciò non disgiunto da un impegno sociale che ha continuato a caratterizzare il lavoro della Banca CRS è che è culminato nella devoluzione di 400mila euro a favore di numerose associazioni del territorio. Anche quest’anno la banca ha proseguito nell’investito in strumenti informatici e nella crescita professionale dei propri operatori per essere sempre a fianco dei clienti, nella convinzione che professionalità abbinata alla prossimità, per queste tipologie di banche, siano elementi distintivi e qualificanti e siano elementi apprezzati dalla clientela locale e non solo locale”.
Il presidente ha sottolineato il buon andamento della nuova filiale di Bra, ultima apertura dell’istituto, e il positivo proseguimento del progetto "sportello banca digitale", utile per continuare a garantire al territorio quei valori di "prossimità e professionalità" cui l’istituto tiene, incrementandone la presenza sul territorio in un contesto di generale progressivo depauperamento della stessa.   

CROSETTO: "BENE IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE"

“Relativamente al settore produttivo i numeri in crescita confermano che l’istituto non è venuto meno alla propria mission di sostegno all’economia del territorio – dice Luca Crosetto, vicepresidente (foto sotto) –. La sinergia che, ormai da tempo, unisce Banca CRS alle associazioni di categoria le consente di ricevere e interpretare le istanze degli operatori del settore in modo puntuale ed efficiente, nonostante si continui a operare in un contesto mutevole e imprevedibile. Il comparto mutui è quello che ha registrato il maggior incremento nell’ambito del settore crediti, con un +6,67% rispetto al 2021 e rappresenta da un lato l’intraprendenza e la spinta verso il futuro che da sempre le imprese piemontesi hanno saputo esprimere e dall’altra la volontà di Banca CRS di essere al loro fianco nel progettare un domani di crescita e sviluppo economico. In questo contesto si inseriscono le iniziative di collaborazione che la Banca CRS ha ulteriormente sviluppato nel 2022 con le associazioni di categoria”.
Un esempio concreto nei 40 milioni di euro di crediti fiscali – e altri 30 già prenotati – che l’istituto ha acquisito da piccole e medie imprese artigiane, consentendo loro di superare il difficile momento dovuto all’incertezza legata ai bonus governativi.

[Luca Crosetto, vicepresidente di Banca Crs]

 

 

REGIS: "DIALOGO CON CLIENTELA VALORE AGGIUNTO"

“I risultati conseguiti nell’esercizio 2022 rappresentano una tappa importante del percorso che sta compiendo Banca CRS - conclude Emanuele Regis, direttore generale (foto sotto) - verso un costante rafforzamento della capacità reddituale e patrimoniale. La piena consapevolezza della mission di banca del territorio, fortemente orientata alla valorizzazione del proprio personale e al dialogo con la clientela in un’ottica di lungo periodo costituisce il reale valore aggiunto. Sento di poter dire che i valori espressi nello statuto di fondazione del 1858 sono stati custoditi nel tempo, e questo ha garantito che la banca continuasse a essere coerente con i propri principi fondanti, seppure via via innovati e adeguati alle esigenze del mondo contemporaneo e ritengo possano continuare a costituire un modello per lo sviluppo futuro”. 

[Emanuele Regis, direttore generale dell'istituto]

Luca Crosetto, vicepresidente

Il direttore generale Emanuele Regis

Genziana Soffientini, vicepresidente della Fondazione Crs