Attualità - 19 aprile 2023, 11:18

Amarcord a Diano d'Alba: dopo 24 anni è tornato in piazza il gioco della Pantalera

«Grazie a questa iniziativa molti siamo tornati piccoli - afferma il sindaco Ezio Cardinale - quando si giocava a pallapugno in piazza quasi tutte le sere d'estate, con semplicità»

I sindaci della "Langa del sole" con i giocatori che hanno vita alla partita alla pantalera, gioco ritornato a Diano d'Alba dopo 24 anni

I ritorni che scaldano il cuore, perchè fanno rima con la tradizione dei paesi delle Langhe. A Diano d’Alba, dopo 24 anni, è tornato il gioco della “Pantalera”, che fa parte della disciplina della pallapugno.
E così la piazza centrale del paese si è rianimata come ai vecchi tempi, grazie ad una partita tra veri giocatori che hanno allietato gli spettatori e fatto tornare tutti in quel passato dove, la domenica, i paesi langaroli vivevano il “Torneo dei paesi” alla pantalera, con squadre composte da amatori di questo tradizionale sport.

«Grazie a questa iniziativa molti siamo tornati piccoli - afferma Ezio Cardinale, il sindaco di Diano d’Alba, in una nota su Facebook - quando si giocava a pallapugno in piazza  quasi tutte le sere d'estate, con semplicità, senza dover compilare e sottoscrivere nessun documento "ufficiale". Rivivere quei momenti di intensa meravigliosa socialità è stata un'esperienza bellissima.

Ringrazio di cuore Sergio Rinaldi, vicesindaco ma, in questo frangente, soprattutto  grande appassionato di  pallapugno per cui ha profuso durante la sua vita, e ancora oggi, cospicue risorse di vario genere, i Comuni aderenti all'iniziativa "Langa del sole", gli splendidi giocatori che ci hanno incantato con le loro prodezze, Roberto Ica Coro e gli altri fotografi di "Melanga" che hanno immortalato i momenti più belli e importanti dell'evento. Ai sempre presenti volontari della Protezione civile che hanno vigilato affinché tutto si svolgesse in sicurezza va la mia riconoscenza. Al folto e partecipe pubblico, dagli adulti  un pò nostalgici, alle bimbe e ai bimbi con gli occhi sgranati e la bocca aperta. Grazie a tutti e tutte!».