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Attualità | 11 aprile 2023, 16:23

Mario Figoni (CSV): "La politica non si occupa del mondo del volontariato. Forse lo farà quando non ci sarà più chi dona il sangue"

Il presidente uscente del Centro servizi per il volontariato fa un bilancio dei suoi due mandati, evidenziando come la troppa burocrazia sia diventata insostenibile per le piccole associazioni. Nel Terzo settore manca il ricambio generazionale

Mario Figoni

Mario Figoni

Il CSV cambia presidente, dopo il doppio mandato di Mario Figoni. Volontario da sempre, presidente dell'associazione Fiori sulla Luna, cederà il timone del Centro Servizi per il Volontariato il prossimo 18 aprile, a sei anni di distanza dalla prima elezione. 

Il triennio 2020-2023, che ha coinciso con il suo secondo mandato, è stato, come tutto, fortemente condizionato dal Covid. Un periodo difficile, che ha messo ulteriormente in luce l'importanza e il contributo che il volontariato dà alla società.

Basti pensare alla Protezione Civile e a quanto è stata fondamentale negli anni di pandemia, presente presso i centri vaccinali, nei servizi di consegna dei beni alimentari e dei farmaci durante il primo lockdown. 

Nelle prossime ore verranno vagliate le candidature di chi prenderà il suo posto alla guida dell'associazione. Il CSV è un ente di secondo livello che si occupa di organizzare, gestire ed erogare servizi di supporto tecnico, formativo ed informativo al mondo del terzo settore e del volontariato.

Abbiamo provato a fare un bilancio dei suoi sei anni di presidenza. Mario Figoni sottolinea come la burocrazia stia massacrando il mondo del volontariato. "La riforma del Terzo Settore è nata già vecchia. Senza contare quanto sia complessa la gestione del Registro nazionale unico del terzo settore, il RUNTS. C'era bisogno di questo strumento, ma l'accesso è molto complicato, richiede spid, carta di identità elettronica, firma digitale. Il nostro lavoro, in questi ultimi anni, è stato quello di dare supporto alle associazioni in questo ambito, che ha assorbito energie e risorse che normalmente dovrebbero venire destinate agli utenti finali", spiega. 

Figoni evidenzia anche come ormai il mondo dei volontari sia anziano, mentre sono poche le nuove leve, scoraggiate anche dalle tante incombenze burocratiche obbligatorie per costituirsi in associazione di volontari. 

"La politica dovrebbe occuparsi di questo, ma il Terzo Settore non entra mai nei programmi elettorali. Forse qualcuno se ne accorgerà quando non ci saranno più donatori di sangue o quando ci si renderà conto che la Protezione Civile è costituita per lo più da ultrasettantenni, troppo anziani per intervenire in scenari di calamità naturale come alluvioni o terremoti. Sono pochi i giovani che si avvicinano al mondo del volontariato e su questo meriterebbe aprire delle riflessioni serie", continua il presidente uscente.

Figoni non vuole lasciare il CSV, essendosi infatti nuovamente candidato come consigliere. L'augurio che si pone, da volontario, è che si trovino delle formule burocratiche che permettano al terzo settore di essere sostenuto e di crescere. Infine un bilancio, più che positivo, a partire dalla realtà provinciale, dovce il terzo settore è vivace e variegato. "Questi anni sono stati molto intensi, perché mi hanno permesso di conoscere il mondo del volontariato non solo provinciale, ma regionale e nazionale. Un confronto costruttivo e arricchente, da cui ho imparato tanto".

Barbara Simonelli

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