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Eventi | 30 marzo 2023, 12:25

La cattedrale di Cuneo riaprirà al culto il Sabato Santo: una veglia pasquale di ritorno alla luce [FOTO]

Stamattina la presentazione dei lavori che hanno interessato la cattedrale: illuminazione, acustica e restauro delle decorazioni. Fondamentale il contributo della Fondazione CRC. Il prossimo obiettivo è il retauro della cupola

La cattedrale di Cuneo riaprirà al culto il Sabato Santo: una veglia pasquale di ritorno alla luce [FOTO]

Non solo un monumento ma prima di tutto un luogo nel cuore della città, che riaprirà nella sera del Sabato Santo, quando alle 21 inizierà la Veglia pasquale. Una celebrazione importantissima per i credenti ma non solo, perché restituirà al caspoluogo la cattedrale di Santa Maria del Bosco, che riaprirà al culto dopo due mesi abbondanti di interventi.

Al termine della celebrazione, proprio a sottolineare l'importanza del momento, i fedeli potranno "bagnarsi el bec", come ha annunciato il vescovo stesso, visibilmente emozionato nel presenziare alla presentazione alla stampa del risultato dei lavori.

"Questa cattedrale non era mai stata chiusa per un tempo prolungato - ha sottolineato Delbosco. Nel centro storico ci sono altre chiese, ma la Cattedrale è un luogo di passaggio, dove si entra, ci si prende un momento per se stessi prima di iniziare la giornata. Da questo punto di vista, è un luogo che è mancato molto alla città. La messa delle sette della mattina è quella più frequentata".

Un progetto iniziato due anni fa, che ha richiesto un lungo lavoro di conoscenza e di studio, per poter raccogliere le informazioni necessarie ad ottenere un restauro consapevole e sstenibile. L'intervento ha riguardato l'impianto elettrico e quello della diffusione sonora. Luce e suono, fondamentali per un luogo di culto.

Non solo, si è proceduto con un intervento di restauro conservativo di alcune decorazioni, ammalorate a causa di infiltrazioni e umidità, e si è realizzata, sopra i cornicioni, la linea vita interna.

Ora inizieranno le operazioni finali di pulizia, sgombero e ricollocazione dei banchi, per poter riaprire il Duomo al culto la sera del Sabato Santo.

Questa mattina l'edificio, ancora in fase di cantiere, è stato aperto alla stampa, alla presenza di tutti i sogetti che hanno lavorato e contribuito a terminare nei tempi previsti degli interventi delicati, coordinati dalla Sovrintendenza e progettati e seguiti dall'architetto Luca Soave, che ha guidato i presenti tra gli altari finalmente godibili nella loro bellezza.

Niente sarebbe stato possibile senza il contributo di 250 mila euro della Fondazione CRC. Altri 70 mila euro sono stati finanziati dalla Regione Piemonte. Ezio Raviola, il presidente della Fondazione, ha evidenziato la soddisfazione dell'ente rispetto ad un intervento così sentito e significativo per la città. La sindaca Patrizia Manassero, presente con l'assessore all'Urbanistica Alessandro Spedale, ha ricordato come Cuneo sia nata proprio attorno alla sua chiesa principale. Già nel 1246 sorgeva, infatti, una cappella circondata dal bosco. 

E' stato l'aspetto dell'illuminazione quello che ha richiesto particolare studio e impegno. Perfettamente integrate le luci naturale e artificiale, alla ricerca di coerenza ed equilibriio degli aspetti funzionali, estetici e di efficienza. L'impianto è stato realizzato con proiettori a tecnologia led, con una garanzia di durata di 50 mila ore e un mantenimento dell'omogeneità della temperatura, senza viraggi. Sono stati scelti, dopo averne verificato la resa in diverse chiese e monumenti, corpi illuminanti Eco.

Dal punto di vista audio, il nuovo sistema di comunicazione multimediale integrato consentirà un adattamento e una flessibilità in base alle esigenze liturgiche, a vantaggio sia del parlato che della musica.

Non è mancato un cenno ai lavori che dovranno interessare anche la cupola progettata dall'architetto Rovere e affrescata dak Toselli tra il 1834 e il 1835. Necessita infatti di un completo intervento di restauro conservativo.

Su questo è intervenuto don Mauro Biodo, che ha considerato di buon auspicio il ritrovamento, in un solaio, proprio durante i lavori, delle chiavi di San Pietro, andate perse e ora tornate ad ornare la statua che ne era rimasta orfana. "Come le chiavi sono tornate alla statua, così mi auguro che i cuneesi ritrovino la strada per questo luogo, sperando che ci sostengano anche per quelli che saranno i lavori futuri di cui la cattedrale ha bisogno".

Barbara Simonelli

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