L'aveva già anticipato il dottor Francesco Risso, direttore del dipartimento di Salute Mentale interaziendale di Asl CN1 con l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle e membro del Coordinamento regionale dell’Area Psichiatrica.
La Regione Piemonte domani pubblicherà sul Bollettino ufficiale e sul sito della Regione Piemonte l’avviso per la manifestazione di interesse relativo all’attivazione di nuove strutture residenziali dedicate al trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
La ricerca riguarda nello specifico una struttura residenziale sanitaria per adulti da 20 posti letto da destinare a pazienti in trattamento per anoressia nervosa e bulimia nervosa e due strutture per minori (CTM), per le medesime patologie, da 10 posti letto ciascuna, per le fasce di età 10-14 e 14-17 anni.
La notizia arriva nella Giornata nazionale del Fiocchetto lilla, nata per sensibilizzare sul tema dei disturbi alimentari, in crescita costante anche tra i giovanissimi, al punto da essere diventato anche un problema di gestione sanitaria. Non ci sono posti letto - 15 al Regina Margherita, per tutto il Piemonte - né strutture dedicate alla parte riabilitativa, fisica e psichica.
Una di queste ha compiuto un anno e oggi la ricorrenza è stata festeggiata con l'inaugurazione di una panchina lilla a Prunetto, dove si trova Villa Giulietta, 20 posti letto proprio per questi disturbi. Si tratta di una struttura convenzionata.
E' specializzata nel trattamento dell'obesità e del disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder, BED); da qualche tempo è accreditata anche per il trattamento dell'anoressia, ma nella forma moderata.
Per quella grave, come ha sottolineato il dottor Risso, è fondamentale la vicinanza ad un ospedale, perché l'anoressia grave può portare ad arresti cardiaci e a compromissioni che richiedono interventi rapidissimi.
Commenta il dottor Risso: "In questi ultimi due anni si è fatto molto. Con la Regione, si sono tracciati dei percorsi ambulatoriali che sono delle eccellnze, grazie ad un approccio interdisciplinare che vedi coinvolti psichiatra, psicoterapeuta e nutrizionista. Questi percorsi sono stati attivati in tutte le Asl e funzionano. C'è poi il problema dei casi più gravi e complessi, dove si possono riscontrare tendenze suicidarie e disturbi del comportamento. Mancano strutture e posti letto dedicati. Quella di Prunetto è molto valida, ma non basta. E non prende in carico situazioni gravissime. Attendiamo di vedere gli sviluppi di questa manifestazione di interesse che sarà pubblicata domani. A Verduno si parla da tempo di attivare cinque posti letto dedicati, ma per ora non è stato avviato niente".