La crisi idrica non molla la presa nella gran parte dell’area Padana e se anche la parte meridionale offre qualche indicatore positivo solo in Emilia-Romagna, restano invece estremamente significativi i dati proiettati dai territori Piemontese e Lombardo dove le analisi comunicate dagli enti che si sono riuniti stamattina – nel corso del secondo incontro ufficiale dell’Osservatorio Permanente di ADBPo – hanno sostanzialmente ribadito la situazione idrologica di conclamato stress idrico già evidenziata un mese fa e peggiorata nelle ultime settimane alla luce della mancanza prolungata di precipitazioni in grado di colmare, anche solo parzialmente, il deficit ereditato dalla stagione del 2022.
Le precipitazioni scarseggiano notevolmente e il caso del Piemonte è il più emblematico con il dato ufficiale di Arpa Piemonte che conferma una anomalia delle piogge fino a -85% esclusa l’area del Cuneese, dove qualche nevicata ha ristorato leggermente il comprensorio sotteso.
Nella parte nord occidentale del distretto, sono presenti diversi Comuni con il massimo livello di severità idrica, cioè con criticità su parte significativa dell’abitato, riempimento del serbatoio integrato con autobotti o atri interventi provvisori di somma urgenza; fra questi, 19 sono concentrati in Piemonte nelle provincie di Novara, Verbano Cusio Ossola e Cuneo.
ELENCO COMUNI PIEMONTE CON LIVELLO MASSIMO DI SEVERITÀ IDRICA CON INTERVENTI PROVVISORI E/O AUTOBOTTI IN PROVINCIA DI CUNEO: Demonte (CN), Moiola (CN), Roccabruna (CN), Macra (CN), Isasca (CN), Venasca (CN), Brossasco (CN), Melle (CN), Peveragno (CN), Perlo (CN).
Nella foto, tratto del fiume Tànaro, nel territorio del Comune di Alba (CN), che ha evidenziato un calo di portata rispetto alla media fino a -70%