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Cultura Energetica | 08 marzo 2023, 19:35

CULTURA ENERGETICA/07 - Il Superbonus è finito! Cosa può fare un proprietario di casa per abbattere i costi energetici?

Nel nostro spazio settimanale l'imprenditore albese Massimo Marengo (Gruppo Marengo, Albasolar, AspecHome) spiega come ridurre i costi di gestione e aumentare l’efficienza energetica di abitazioni, uffici, negozi, attività artigianali e industriali

Massimo Marengo, imprenditore albese con alle spalle una pluridecennale esperienza nel settore delle energie rinnovabili

Massimo Marengo, imprenditore albese con alle spalle una pluridecennale esperienza nel settore delle energie rinnovabili

Il tema del risparmio energetico è quanto mai attuale, come anche quello della sostenibilità. Ma cosa fare in concreto per difendersi dal caro bollette e al contempo ridurre l’impatto dei nostri consumi sull’ambiente? Ne parliamo con Massimo Marengo, imprenditore albese con alle spalle una pluridecennale esperienza nel settore delle energie rinnovabili, fondatore del gruppo Albasolar e della start-up AspecHome, che settimanalmente ci offrirà utili suggerimenti per risparmiare incrementando il comfort degli spazi in cui viviamo.

https://www.gruppomarengo.it/

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Tra gli interrogativi che i conoscenti mi stanno ponendo in questi giorni in tema di risparmio energetico il seguente è sicuramente quello più in voga: cosa fare ora che il Governo ha messo definitivamente fine alla stagione del Superbonus? Cosa possono fare le famiglie che vogliano ridurre la propria bolletta e fare un passo nella direzione della sostenibilità ambientale, ma rispettando un corretto rapporto tra investimento e benefici?

Il tema effettivamente non è banale, perché effettivamente l'analisi di questi termini è stato troppo spesso tenuta in secondo piano in chi ha usufruito di un’agevolazione che addirittura premiava i beneficiari in una misura superiore alla spesa coperta dal contributo.

Una prima cosa, sicuramente positiva, da dire, è che per la famiglie rimane la possibilità di usufruire del cosiddetto "contributo ristrutturazione" oppure “Bonus Casa”, che consente di detrarre il 50% della spesa ammessa scalandola dall’Irpef dovuta al fisco nell’arco di dieci anni.

E’ importante tenerne conto perché rispetto al Superbonus cambiano le dinamiche che stanno sotto queste valutazioni. E questo anche in ragione di un costo dell’energia che intanto è rientrato, rispetto ai picchi dell’agosto scorso, e si è stabilizzato, anche se su valori decisamente più alti di quelli precedenti al 2021, cosa che vale sia per il gas che per l’energia elettrica.

Ma alcuni interventi rimangono comunque molto convenienti, oltreché utili. Per il bene del pianeta, ma anche per il portafogli. Altri invece debbono essere probabilmente accantonati in attesa di tempi migliori (che significano o una diminuzione dei prezzi, o un aumento del bonus).

Tra gli interventi sempre interessanti e convenienti ci sono il fotovoltaico, la pompa di calore per acqua sanitaria, le valvole termostatiche Wi-Fi, le pompe di calore ad aria e i sistemi di gestione e controllo dell’energia, che sono ormai indispensabili per riuscire a utilizzare tutta l’energia prodotta.

Tra quelli sui quali conviene attendere annovero sicuramente le batterie di accumulo, che in questi anni sono state installate a servizio di impianti fotovoltaici, soprattutto in grande quantità e dimensione in ambito superbonus, ma per loro c’è da fare un discorso a parte.

Con il bonus casa 50% montare le batterie è invece un po’ più problematico perché tratta di dispositivi ancora parecchio costosi e che, in ragione dell’inflazione generale, come della forte domanda di questi anni, hanno vissuto una dinamica di prezzo che al momento li rende economicamente poco meno convenienti rispetto a quanto si possa pensare.

Una batteria da 10 kWh installata oggi costa circa 10mila euro. Quindi, recuperare questo costo dalla bolletta richiederà un periodo molto lungo, ma occorre considerare che il ciclo di vita delle batterie è a deperimento calante in un tempo che viene stimato dai costruttori in dieci anni (tutto quanto detto sopra ha invece performance e ciclo di vita molto più costanti e duraturi, stimati in circa 25/30 anni).

In sostanza, chi fa questa spesa oggi la fa probabilmente più "di pancia", perché il costo non giustifica i benefici che se ne hanno. Occorre anche considerare che in inverno la batteria si ricarica obbligatoriamente e automaticamente a un minimo richiesto del 10/20% per preservare il suo ciclo di vita.

Quindi, in conclusione, l’effetto istantaneo di risparmio con la batteria di accumulo è sicuramente molto efficace, perché il costo mensile della bolletta crolla istantaneamente ma a un prezzo di investimento molto alto, laddove il recupero della cifra spesa richiederà un periodo molto lungo, di circa dieci anni o più.

Discorso diverso per altre tecnologie che, combinate al contributo ristrutturazione, consentono invece concreti risparmi a fronte però di un investimento molto più basso e ridotto.

La principale – l’avrete immaginato avendone parlato qui numerose volte – è l’installazione nella nostra abitazione di un "energy smart system", un sistema domestico di gestione dell’energia che consente di rendere massimamente efficiente i nostri impianti e di abbattere le bollette di luce e gas (leggi anche qui).

Qui parliamo di un dispositivo facilmente installabile, per una spesa nell’ordine di un quinto di quella segnalata sopra, che per metà può essere recuperata grazie ai contributi ristrutturazione e che davvero si ripaga con tempi di rientro particolarmente ridotti.

Tale sistema di gestione intelligente della casa e dei consumi è conveniente di per sé, ma diventa ancora più utile se combinato a un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili come quello a pannelli fotovoltaici (una spesa di circa 10mila euro per un impianto da 6 kWp).

Come è possibile? E’ possibile perché ci consentirà di raggiungere valori di autoconsumo molto elevati, magari un po’ inferiori a quelli possibili con una batteria di accumulo, ma ci porterà sicuramente a quote superiori al 70/80%, ma con un costo di investimento enormemente più basso.

Se accompagnati da ulteriori interventi come l’installazione di una pompa di calore per la produzione dell’acqua sanitaria – staccandola quindi dalla caldaia a gas – e di condizionatori utili al raffrescamento estivo, ma anche come supporto al riscaldamento nelle mezze stagioni e in quelle invernali, l’azione combinata di pannelli, smart energy system e scambio sul posto per la vendita dell’energia prodotta ma non consumata avrà effetti immediatamente visibili sulle nostre bollette, tali da giustificare sicuramente un investimento di questo tipo. Anche senza superbonus.

Vogliamo proprio la batteria? Possiamo sicuramente aggiungerla in un secondo momento, magari di dimensioni più ridotte, dimensionata solo sui consumi stimati serali e notturni che non sarebbero copribili, in questo modo con una spesa molto più ridotta potremmo avere un sistema più efficiente e performante adattato e calzante sulla nostra produzione e fabbisogno.

Buon risparmio a tutti.

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