Favorire la collaborazione fra il sistema cultura e il sistema impresa ottenendone un beneficio fiscale significativo. È l'obiettivo dell'Art Bonus, il credito di imposta istituito per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura, un incentivo reso permanente tramite Legge di stabilità del 2016. Un vero e proprio ‘strumento fiscale’ che tutela il patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
Uno strumento molto efficace per promuovere e sostenere la cultura, ma ancora poco conosciuto. Ecco allora che Confindustria Cuneo ha organizzato un convegno per spiegarne benefici, meccanismi operativi ed esempi locali di applicazione virtuosa.
L'incontro si è tenuto questa mattina, mercoledì 2 marzo, in sala Michele Ferrero alla presenza si numerosi amministratori locali e imprenditori.
Ad aprire i lavori la direttrice di Confindustria Giuliana Cirio: “L'Art Bonus è una misura straordinaria che consente ai privati, in particolare alle aziende, di avere un risparmio fiscale notevolissimo sul denaro che impiegano per sostenere progetti pubblici di ristrutturazione di beni o di sostegno a manifestazioni culturali. Insomma una misura in cui concorre la volontà dell'ente pubblico di seguire un percorso di certificazione della progettualità, e delle aziende di fare investimenti mirati su progetti pubblici importanti con un notevole risparmio fiscale”.
Lucia Steri, responsabile comunicazione ART BonusAles spa: “Il bonus nasce nasce nel 2014 all'interno del Decreto Rilancio Turismo con il desiderio di colmare quel ritardo nella legislazione italiana rispetto al resto del mondo, soprattutto nei confronti della Francia che invece aveva varato già nel 2004 una importante legge sul mecenatismo. Una iniziativa voluta dal Ministero della Cultura. Si tratta di una buona legge, copiata da altri e in altri settori (come lo sport bonus). Grazie all'Art Bonus c'è di nuovo un forte interesse nel mecenatismo e sono cresciute le erogazioni liberali nei confronti della cultura”
Chi beneficia?
Ente pubblico proprietario del bene culturale; soggetto privato concessionarioa cui il bene culturale pubblico è afffidato anche temporaneamente per la durata dei lavori; ente pubblico proprietario del luogo della cultura; fondazione/associazione pubblicistica che gestisce un luogo della cultura di proprietà pubblica; organismo di spettacolo riconosciuto dal Ministero della Cultura.
Chi può donare?
Persone fisiche, enti non commerciali, società semplici, imprenditori, società ed enti commerciali.
Per tutti i soggetti il credito maturato è da ripartire in tre quote annuali di pari importo.
Il credito di imposta spetta nella misura del: 65% delle erogazioni liberali effettuate nell'arco dell'anno. Limiti massimi di spettanza: per le persone fisiche ed enti non profit, il credito di imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile; per i soggetti titolari di reddito d'impresa, il credito spettante è riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.
Il commercialista Alberto Franco: “Funziona perchè è stabile. È una agevolazione che ormai ha quasi 9 anni con connotati chiari e stabili nel tempo. Un modello da seguire, già utilizzato in maniera importante. Unico neo, si tratta di una agevolazione basata su un credito di imposta che pone problemi di recuperabilità rispetto ai soggeti che non hanno capienza fiscale”.
A spiegare come si accede è stato Francesco Moneta, presidente del comitato Cultura+Impresa: “È semplice. Il Ministero della Cultura ha avviato nel 2015 una piattaforma molto facile con cui dialogare, si carica un progetto e i mecenati possono scegliere cosa sostenere. È una piattaforma di matching fra questi due mondi (cultura e impresa) che devono dialogare fra di loro”.
Due i case histories di successo presentati: il recupero del Centro Balneare Caimi a Milano e il restauro delle 67 colonne dell'Arena di Verona ( grazie alla donazione di 67 investitori). “Due esempi virtuosi che dimostrano come sia fondamentale la comunicazione per ottenere successo, servono idee creative per attirare, occorre raccontare il sogno e la visione”, conclude Moneta.
I numeri dell'Art Bonus
Oltre 760 milioni di erogazioni liberali in Italia (100milioni all'anno circa), 32mila mecenati/erogazioni, 2.400 enti beneficiari per 5.700 interventi. “C'è stato un incremento straordinario da quando c'è l'Art Bonus”, aggiunge Lucia Steri.
In Piemonte (al secondo posto in Italia dopo la Lombardia) sono stati superati i 113 milioni di erogazioni liberali, 2.300 i mecenati, 317 enti beneficiari (198 Comuni, 19 altri enti pubblici, 36 concessionari, 10MiC+ 54 enti dello spettacolo); 750 interventi con 314 raccolte chiuse.
La differenza con il resto dell'Italia è che in Piemonte sono poche le persone fisiche e le imprese tra i beneficiari: in Italia le persone fisiche raggiungono il 5% mentre in Piemonte solo l'1%; le imprese in Italia sono il 48% e in Piemonte solo 22%.
In provincia di Cuneo ad oggi sono stati raccolti oltre 5,5 milioni di erogazioni con Art Bonus: in testa il Comune di Fossano con 1,254 milioni; segue il Comune di Saluzzo con 471.000 euro e quello di Govone con 392.000 euro.
118 gli interventi, di cui 57 con raccolta aperta e 61 chiusa. 63 di tipologia A (lavori beni culturali); 52 di tipologia B (sostegno luoghi della cultura e spettacolo dal vivo); 3 di tipologia C (lavori strutture per lo spettacolo).