Curiosità - 28 febbraio 2023, 17:34

Carne tradizionale o carne in laboratorio? Questo è il problema del futuro...

Sui piatti della bilancia i pro e i contro di due modi opposti per produrre carne: direttamente dagli animali nel modo che va avanti da millenni, o dalle cellule staminali in bioreattori?

Carne: futuro tradizionale o da cellule staminali

No, non è uno scherzo. Oggi vi portiamo in tavola un bell’argomento di attualità con il quale sicuro potrete svoltare le cene tra amici. Parliamo infatti di carne Frankenstein. O carne sintetica. O carne prodotta in laboratorio. È lo stesso.
Se non siete sul pezzo è possibile che la prima reazione sia il rifiuto categorico. Del resto, la storia insegna che le grandi scoperte e invenzioni sono state spesso precedute da una valanga di pregiudizi, scardinati poi lentamente dal tempo, dall’esperienza e dall’effettiva utilità e validità della creazione.

Prima di tutto bisogna chiarire una cosa: la carne “coltivata” è carne a tutti gli effetti. Non è carne finta, carne vegetale o altre cose simili: è carne che, invece di essere ottenuta da un animale macellato, è prodotta in laboratorio, grazie alle cellule staminali. La ricerca è piuttosto recente.
Il primo hamburger in vitro, pensate, fu creato dall’azienda Mosa Meat nel 2013. Ad oggi ci sono ancora un bel pò di paletti da superare prima che la carne coltivata diventi disponibile in commercio. Primo: i costi elevati. Secondo: gli oppositori. Per esempio, nonostante l’ok della Food and drug administration (Fda) negli Usa alla produzione di carne di pollo sintetica, sono già fioccate milioni di firme per fermare l’iniziativa.
Stessa reazione in Europa, dove sono state raccolte già 400mila firme e prima che arrivi l’ok alla vendita dell’alternativa alla carne tradizionale si dovrà seguire lo stesso iter di approvazione servito per gli alimenti a base di insetti: autorizzazione della Commissione Ue e via libera dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

Ma quali sono le convinzioni di chi non approva la carne coltivata? Spiega Coldiretti: «Per quanto riguarda la carne da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali, perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche. Non salva l’ambiente, perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute, perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti, poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne, ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato».

È davvero così? Sicuri? Capirci qualcosa è importante, perché i vantaggi della carne coltivata, a detta dei ricercatori, sono molti. Due tra tutti: il benessere degli animali e quello del pianeta. Tra i pionieri della carne coltivata troviamo, come detto, la Mosa Meat, nella quale ha investito persino Leonardo Di Caprio. «Uno dei modi più efficaci per combattere la crisi climatica è trasformare il nostro sistema alimentare. Mosa Meat e Aleph Farms offrono nuovi modi per soddisfare la domanda mondiale di carne bovina, risolvendo alcuni dei problemi più pressanti dell’attuale produzione industriale di carne. Sono molto lieto di unirmi a loro come consulente e investitore, mentre si preparano a far scoprire la carne bovina coltivata ai consumatori», ha dichiarato il premio Oscar e attivista, impegnato da tanti anni nella lotta al riscaldamento globale e nel sostegno della biodiversità della Terra e dell’energia rinnovabile.

La procedura è piuttosto complessa, ma per riassumerla potremmo dire che si comincia dalla selezione delle mucche più sane per ottenere le cellule migliori che aiutino a far crescere la carne bovina.
Sull’uso del siero bovino fetale, l’azienda Mosa Meat ha pubblicato un documento esplicativo del suo metodo. «Non è sostenibile utilizzare l’FBS (fetal bovine serum) nella coltivazione della carne, sia dal punto di vista del benessere degli animali che dal punto di vista dei costi. L’FBS deriva dalle mucche e Mosa Meat si impegna a ridurre il numero di mucche nel nostro sistema alimentare. Dal punto di vista dei costi, poi, l’FBS è molto caro, quindi non ha senso utilizzarlo per alimentare le nostre cellule».
Ovviamente la questione è ancora complessa, perché è vero che la carne coltivata sia un mondo nuovo, ricco di possibilità, ma anche di rischi e difficoltà. Banalizzando: voi da che parte state? Carne tradizionale o carne in laboratorio?