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Attualità | 22 febbraio 2023, 18:49

Saluzzo-Savigliano, Cavallermaggiore-Bra, Alba-Asti: per Legambiente tutte linee da riattivare presto

Lo conferma il rapporto Pendolaria pubblicato oggi dall’associazione ambientalista. Il Piemonte guida la classifica delle linee sospese e segnala due delle dieci peggiori tratte ferroviarie

Saluzzo-Savigliano, Cavallermaggiore-Bra, Alba-Asti: per Legambiente tutte linee da riattivare presto

È stato pubblicato il rapporto di Legambiente “Pendolaria”, la storica campagna di denuncia dell’associazione ambientalista dedicata ai treni regionali e locali, al pendolarismo ed alla mobilità urbana, nata per contribuire a creare un trasporto ferroviario regionale e locale moderno, per città meno inquinate e vivibili. 

Questa la mission dell’iniziativa che vuole dar voce a 3 milioni di pendolari che ogni giorno si muovono per andare a lavoro, a scuola o all’Università e per promuovere una mobilità a minore impatto sull’ambiente. 

"Nonostante dei timidi miglioramenti - è il commento di Legambiente al rapporto di Pendolaria - in Italia la transizione ecologica dei trasporti è ancora troppo lenta. A pesare soprattutto sul trasporto su ferro sono i continui ritardi infrastrutturali, i treni poco frequenti, le linee a binario unico, la lentezza nella riattivazione delle linee ferroviarie interrotte, chiuse e dismesse, e poi le risorse economiche inadeguate. Dall’altra parte, il trasporto pendolare risente ancora degli effetti della pandemia: seppur cresciuto, il numero dei pendolari non raggiunge ancora i livelli del periodo pre-pandemico.”

"A parlar chiaro i dati raccolti - prosegue nell’analisi Legambiente - dal 2018 al 2022 le inaugurazioni di nuovi binari in città sono state inadeguate, parliamo di un ritmo di un chilometro e mezzo all’anno di nuove metropolitane. Nel 2018 sono stati inaugurati 0,6 km, nel 2019 e 2020 neanche un tratto di nuove linee, nel 2021 1,7 km, mentre nel 2022 il dato sale a 5,3 km grazie all’apertura della prima tratta della M4 a Milano. Anche sulle nuove tranvie il dato medio dell’ultimo quinquennio è da dimenticare, ossia 2,1 km all’anno: 5,5 km inaugurati nel 2018, 5km nel 2019, nessun chilometro aperto negli ultimi tre anni."

“Il processo di riconversione dei trasporti in Italia – spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - è fondamentale. Lo è se vogliamo rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo, del taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e del loro azzeramento entro il 2050, visto che il settore è responsabile di oltre un quarto delle emissioni climalteranti italiane che, in valore assoluto, sono addirittura cresciute rispetto al 1990. Per questo è fondamentale invertire la rotta e puntare su importanti investimenti per la “cura del ferro” del nostro Paese, smettendola di rincorrere inutili opere come il Ponte sullo Stretto di Messina. Occorre investire in servizi, treni moderni, interconnessioni tra i vari mezzi di trasporto e con la mobilità dolce, in linee ferroviarie urbane, suburbane ed extraurbane, potenziando il servizio dei treni regionali e Intercity. Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini chiediamo di dedicare ai pendolari almeno la stessa attenzione che ha messo in questi mesi per il rilancio dei cantieri delle grandi opere”.

Nonostante il divario tra nord e sud, il Piemonte non brilla per qualità del trasporto su ferro: infatti due linee piemontesi risultano fra le dieci peggiori linee nazionali: la Genova-Acqui-Asti e la Biella-Santhià-Novara. Ma la nostra regione guida, come ogni anno, la classifica che riguarda il numero di linee sospese, ormai inattive da dieci anni.

 "Solo grazie all’opera di Fondazione FS  – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – recentemente sono state riattivate alcune linee a scopo turistico, con la speranza che tale azione possa spronare la Regione affinché, almeno su quelle linee, ripristini il servizio per i pendolari. Inoltre, anche sulle linee regionali ancora attive, dopo la riduzione delle corse durante la pandemia, il servizio non è più tornato ai livelli precedenti. È necessario un vistoso cambio di marcia se si vogliono rispettare gli obiettivi Europei, servono coraggio politico e coerenza. Ad oggi costringiamo i pendolari regionale a utilizzare trasporti su gomma, pericolosi ed inquinanti”.

Andando ad analizzare il rapporto annuale si nota come ci siano tre linee in particolare evidenziate come “da riattivare”, visto l’"enorme potenziale, sia per il pendolarismo lavorativo e scolastico sia per il turismo, ma che al momento sono sospese”. Sono la Saluzzo-Savigliano, la Cavallermaggiore-Bra e la Alba-Asti. Le prime due indicate nel report come “attrezzate” e che “non necessitano di interventi rilevanti”.

In tutta Italia sono state individuate 33 linee rientranti nella categoria di linee con un potenziale e facilmente riattivabili nello scenario che Legambiente pone tra gli obiettivi del 2030. 

Daniele Caponnetto

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