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Attualità | 13 febbraio 2023, 17:30

Nuovo biodigestore: Borgo e Cuneo tirano le fila sul progetto

Programmati due incontri per le serate di mercoledì e giovedì, un incontro in commissione per il capoluogo e un consiglio comunale per Borgo

Il progetto del biodigestore

Il progetto del biodigestore

E' ormai il tempo di fare chiarezza sul progetto di restyling e ampliamento del biodigestore di Borgo San Dalmazzo, una questione che negli ultimi anni ha occupato le cronache dell'area cuneese e smosso diverse polemiche: la stessa Borgo ma anche Cuneo infatti vivranno, nelle serate di giovedì 16 e mercoledì 15 rispettivamente importanti momenti di condivisione degli ultimi aggiornamenti sulla tematica.

Cuneo, mercoledì, vedrà la riunione della V commissione consiliare - dopo la discussione occorsa nell'ultimo consiglio comunale - , mentre a Borgo giovedì alle 18 avrà luogo il consiglio comunale con la questione del biodigestore in cima all'ordine del giorno (una risposta alla richiesta presentata a fine gennaio dai consiglieri di minoranza Bassino, Giraudo e Varrone); nel primo caso i consiglieri riceveranno alcuni aggiornamenti ancora non specificati, mentre nel secondo si esaminerà lo studio progettuale e di fattibilità, il piano economico finanziario del progetto.

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Se per diverso tempo il progetto del biodigestore borgarino è rimasto sotto i radar dell'opinione pubblica, si è visto tornare protagonista a inizio gennaio grazie al conferimento di un finanziamento da 12.851.000 euro in fondi PNRR al Consorzio Ecologico Cuneese, destinati proprio alla realizzazione dell'intervento.

Trenta i giorni a disposizione del CEC per pronunciarsi in merito all'accettazione o meno del finanziamento. E in queste settimane il punto della questione è sembrato spostarsi dalla tematica ambientalista a quella prettamente economica relativa alla sostenibilità dell'attività stessa del biodigestore: richiedendo 45.000 tonnellate annue per poter funzionare a pieno regime, la certezza sul conferimento dei rifiuti dagli altri tre consorzi provinciali sarebbe meglio ci fosse.

Il problema, però, è che Acsr ha proposto come prezzo 92 euro a tonnellata - riducibili fino a 74 euro - , molto più alto rispetto al prezzo a cui ACEM, CSEA e coaBsER conferiscono attualmente i propri rifiuti. L'accordo quadro del 2019 spinge però i consorzi a ragionare in un'ottica di rete.

Simone Giraudi

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