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Attualità | 20 gennaio 2023, 16:47

L'A.I.D.O. Bra lancia il progetto per la digitalizzazione della cultura del donare gli organi

Attivata, sulla piattaforma della Banca Crédit Agricole, la pagina di raccolta fondi a favore dell'acquisto di strumenti per comunicare in modo digitale da poter così veicolare i messaggi di sensibilizzazione

Alcuni soci A.I.D.O. Bra durante il ricordo degli "Angeli donatori" per il 45° anniversario dalla fondazione della sezione

Alcuni soci A.I.D.O. Bra durante il ricordo degli "Angeli donatori" per il 45° anniversario dalla fondazione della sezione

“Non so per chi, ma so perché!”: l’AIDO sezione di Bra continua la sua campagna di sensibilizzazione, e lo fa guardando ad un nuovo progetto che vuole sviluppare un aspetto diventato importante, soprattutto durante la pandemia. La sezione braidese, in collaborazione con la piattaforma per la raccolta fondi della Banca Crédit Agricole, ha aperto la pagina dove poter donare (in questo caso soldi) per raggiungere i 10 mila euro per l’acquisto di personal computer, stampanti ed ulteriore materiale tecnologico da distribuire in Piemonte, nello specifico nella provincia di Cuneo e Bra, per permettere di digitalizzare il più possibile il concetto della “donazione degli organi”, attraverso i corsi di sensibilizzazione e formazione che vengono organizzati. Un’iniziativa che mette l’AIDO al passo con i tempi, e che può veramente permettere alle persone di conoscere sempre di più l’importanza del donare gli organi, al termine della nostra vita terrena. L'associazione, che nel 2021 ha festeggiato i 45 anni di attività, lanciando il progetto delle panchine gigante grazie al contributo della Fondazione CRT, è ora pronta per questa nuova avventura di comunicazione: donare per la vita, in questo caso di tutti.

Presidente Gianfranco Vergnano, come è nata l’idea in seno all’A.I.D.O Bra?

«Da sempre siamo impegnati nella sensibilizzazione e formazione della comunità al dono di organi, soprattutto nella sfera educativa. Donare significa sicuramente salvare più vite, ed ora è necessario diffondere questa cultura forte anche con gli strumenti digitali, il cui utilizzo è aumentato soprattutto durante la pandemia.
Vogliamo veicolare la “cultura del dono” e il sostegno alla comunicazione di questo gesto che incarna un atto importante per il prossimo. Io ricordo sempre che si hanno ben quattro possibilità di aver bisogno di un trapianto, a fronte di una sola per donare. E con “una sola” mi riferisco alla fine della vita terrena.
Un rapporto di 4:1 che deve farci riflettere e portarci a essere più attenti».

Avanti con il digitale allora.

«Digitalizzare il messaggio è diventato un aspetto basilare della nostra vita quotidiana. A.I.D.O. non poteva mancare all’appuntamento ma ha bisogno dell’aiuto economico delle persone. Ma voglio precisare che per noi è importante la sensibilizzazione, poi se arrivano i contributi ben vengano, ma non devono essere visti come l’aspetto principale per cui abbiamo attivato questa raccolta. I 10 mila Euro serviranno per l’acquisto di strumenti digitali per le zone di Cuneo e Bra».

Mai come in questo caso i numeri sono importanti. Che cosa ci può dire a riguardo?

«In Italia attualmente ci sono circa 8200 pazienti in attesa di un trapianto, di cui 200 circa sono bambini. Attualmente l’A.I.D.O. sul territorio nazionale ha 1.5 milioni soci candidati donatori, di cui oltre 18 mila nella Granda, territorio che negli ultimi anni si sta dimostrando sensibile all’argomento, con un aumento di ben 500 nuove adesioni nel 2022 rispetto al 2021.
Più si è disposti a donare a fine vita, più si potrà aiutare il sistema sanitario a dirottare denaro per altre cure: se si pensa che un nefropatico costa 280 mila Euro all’anno, se avesse più possibilità di ricevere reni sani, sicuramente ci sarebbe un vantaggio di salvarlo e un risparmio di spesa per assisterlo durante il periodo di cure. Concludo dicendo che si possono donare sette organi: cuore, reni, fegato, che può essere diviso, cornee, polmoni, pancreas, e intestino».

Se vuoi conoscere l'A.I.D.O. e donare clicca qui.

Livio Oggero

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