Attualità - 17 gennaio 2023, 15:25

Moris riparte dalle sue mozzarelle di Cuneo. "E' stata la solidarietà ricevuta a farci dire: non molliamo!"

Ivan, figlio del titolare dell'azienda Franco Morisiasco, parla a distanza di una settimana dal devastante incendio che ha distrutto la zona produttiva del caseificio. La produzione è ripresa grazie all'aiuto del caseificio Des Martin di Bombonina

Le simpatiche commesse del punto vendita di corso Giolitti

Nei negozi di Moris sono tornate le mozzarelle di bufala di Cuneo. E vanno a ruba. 

Sabato scorso i punti vendita dell'azienda, a Cuneo, Torino, in Liguria e anche a Milano, hanno chiuso perché non c'era più niente da vendere. Acqustare è stato anche un modo per sostenere l'azienda agricola colpita al cuore dal devastante incendio che ha distrutto, una settimana fa, il capannone con i macchinari per la trasformazione del latte e la produzione dei formaggi, oltre al punto vendita presente presso l'azienda di Caraglio.

Salve le oltre 1000 bestie, la vera ricchezza dell'azienda Moris.

A distanza di sette giorni esatti dal devastante rogo Ivan, figlio del titolare Franco Morisiasco, conferma che la produzione, solo delle mozzarelle al momento, è ripartita. Grazie al sostegno e all'amicizia del caseificio Des Martin di Bombonina, che sta prestando capannone e attrezzatura.

"Sono stati generosissimi, tra i primi a farsi avanti, e ci stanno dando una grossa mano. Non è comunque facile, perché dobbiamo conciliare la nostra produzione con la loro. Riavviando la lavorazione delle mozzarelle, ci siamo resi conto del danno che abbiamo subito: i ragazzi non avevano nemmeno più i guanti o gli stivali, perché è bruciato tutto. E poi, la difficoltà grande è quella del confezionamento. La mozzarella la lavoriamo a mano, ma il packaging, l'etichettatura...i macchinari sono andati distrutti", spiega Ivan.

Era comunque importante ripartire. Ed è stato fatto con il prodotto più noto, la mozzarella di Cuneo. "Al momento la produciamo solo per i nostri negozi".

Ivan guarda al futuro. "Per rimetterci in piedi totalmente, con un nuovo capannone, ci vorrà come minimo un anno. Nel frattempo, spero nel giro di un mese, puntiamo a trovare una soluzione per produrre almeno il 70% di quello che producevamo prima. Formaggi freschi, stagionati, yogurt... per ora riusciamo a produrre due o tre prodotti, contro i trenta di una settimana fa. Non è un momento facile. Per fortuna abbiamo la carne, che lavoriamo e confezioniamo a Trinità, dove vogliamo aprire un punto vendita dedicato", continua Ivan.

Non molleranno, anche se il pensiero c'è stato. "Se guardiamo a quello che abbiamo perso e alle difficoltà dei prossimi mesi, non posso che essere spaventato. Ma la solidarietà che abbiamo ricevuto ci sta dando la forza e la determinazione per risollevarci. Non avremmo mai immaginato di trovare così tante persone pronte a darci una mano. Ci hanno telefonato dalla Campania, dal Veneto, da tante aziende che si sono offerte di aiutarci. I nostri dipendenti e collaboratori ci sono stati vicini, hanno dimostrato di amare molto l'azienda. Senza dimenticare i clienti, che ci hanno sostenuto comprando i prodotti. La solidarietà ci ha fatto dire: non molliamo! Sapevamo di essere stimati, ma non pensavamo in questa misura. Abbiamo ricevuto un affetto incredibile".