Attualità - 12 gennaio 2023, 15:18

Disagi psichici sempre più diffusi e Dipartimenti di Salute Mentale al collasso. L'appello: "Servono risorse"

Una lettera inviata a tutte le principali cariche dello Stato e sottoscritta dai direttori dai Direttori di Dipartimento di tutta Italia. Tra questi anche il dottor Francesco Risso. Servono almeno due miliardi di euro in tre anni

Non è la prima volta che viene lanciato l'allarme sul cattivo stato dei Dipartimenti di Salute Mentale.

Già nel 2021 lo aveva fatto il dottor Francesco Risso, psichiatra direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'Asl Cn1, nonché consulente per la psichiatria del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenza infettive) della Regione Piemonte e uno dei tre coordinatori dei direttori dei Dsm (Dipartimento di salute mentale) piemontesi.

Risso già un anno e mezzo fa puntava il dito sulla mancanza di risorse, economiche ma anche e soprattutto umane, in un momento di "epocale aumento dei disturbi mentali a partire dai giovani (esordio a 12/13 anni) con reparti di Pediatria in affanno per la numerosità dei ricoveri di ragazzi e ragazze affetti da gravi psicopatologie".

Risso, interpellato più volte sulle conseguenze del Covid a livello psicologico, non ha mai nascosto la sua preoccupazione per un fenomeno, quello dei disturbi psichiatrici, che non si era mai visto così diffuso e in persone così giovani. Autolesionismo, disturbi dell'alimentazione, chiusura al mondo, consumo di sostenze. "E' questa la vera pandemia. Ed è in continuo aumento", evidenzia.

Servono risorse umane, prima di tutto. E vanno pagate. "Assistiamo alla vergogna dell'impiego delle cooperative, con i medici che vengono pagati tre volte in più di quelli ospedalieri. Ma che senso ha? Sono soldi pubblici, che vengano usati per i medici del servizio pubblico. Si vuole privatizzare la Sanità? Basta che si dica, in modo chiaro. Perché la situazione è drammatica", continua, anche lui tra i firmatari dell'appello nazionale a trovare risorse urgenti per chi lavora in ambito psichico e psichiatrico.

Dalle Alpi alla Sicilia, è un unico esteso grido di aiuto.

Rivolto al Presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro alla Sanità, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente della Conferenza delle Regioni e al coordinatore della Commissione Salute.

A sottoscriverlo, i Direttori Dipartimenti Salute Mentale di tutta Italia, in quanto lo ritengono "un nostro dovere etico a fronte dell’aumento del disagio mentale nel nostro Paese, in particolare degli adolescenti, senza più possibilità di adeguate risposte da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM).

Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando consentono ai DSM di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai Livelli Essenziali di Assistenza. Una situazione che si è aggravata con la pandemia e con le problematiche sociali ed economiche.

C’è bisogno di iniziative concrete ed immediate per ricucire la rete pubblica dei DSM, sempre più sfilacciata, anche con un rilancio al loro interno dei percorsi psicologico- psicoterapeutici, per realizzare una salute mentale comunitaria, in grado di dare risposte integrate ai diversi aspetti biologici, psicologici e sociali. Chiediamo, rivolgendoci alla Vostra sensibilità, di avviare un percorso concreto vincolando risorse definite per i servizi pubblici dei DSM, consentendo alle Regioni di attuare fin dal 2023 un piano straordinario di assunzioni, secondo gli standard per l’assistenza territoriale dei servizi di salute mentale definiti proprio pochi giorni fa dall’Age.na.s.

Si tratta di destinare, al massimo in un triennio, oltre 2 miliardi al fine di raggiungere l’obbiettivo minimo del 5% del fondo sanitario per la salute mentale, come da impegno dei Presidenti delle Regioni nel 2001, richiamato anche dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2022.

Con la speranza che questa lettera appello, nata unitariamente dalla coscienza dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale Italiani, possa determinare un vostro autorevole intervento perché il nostro grido di allarme sia accolto, a tutela di milioni di cittadini con disagio mentale e dei loro familiari".