Attualità - 11 gennaio 2023, 16:42

Crisi idrica totale o parziale nelle borgate di 54 comuni, il presidente ACDA: "E' un disastro"

Sorgenti a secco nelle località di media e alta valle del territorio gestito dall'Azienda cuneese dell'acqua, a cui fanno capo 108 comuni. La metà di queste ha aree in crisi idrica. Negli ultimi mesi, trasportati in quota 4 milioni di litri di acqua

E' un disastro.

Non ci gira troppo attorno Livio Quaranta, presidente di ACDA, Azienda cuneese dell'acqua Spa, che conta 108 Comuni soci, in un territorio che conta circa 950 sorgenti, a cui si aggiungono circa 900 vasche e serbatoi.

Su 108 comuni, la metà è in crisi idrica, totale o parziale. Ben 54 tra quelli gestiti. Non interi comuni - chiariamo a scanso di equivoci - ma borgate, dove vivono magari meno di dieci persone. In particolare, sono in crisi quelle di alta o media valle, soprattutto nelle valli Stura, Maira e Varaita. Le Festività, con un aumento delle presenze nelle seconde case, non ha certo aiutato.

I Comuni con criticità su parte significativa dell'abitato, riempimento serbatoi con autobotti o altri interventi provvisori di somma urgenza sono Brondello, Lisio, Nucetto, Pagno, Perlo, Roccabruna, Rossana e Viola. Con criticità limitate a modeste estensioni territoriali, alle frazioni o alle borgate per consistente diminuzione delle risorse idriche, riempimento serbatoi secondari integrato con autobotti o altri interventi provvisori di somma urgenza e/o interconnessioni delle reti sono Bernezzo, Brossasco, Celle di Macra, Cervasca, Demonte, Garessio, Lesegno, Macra, Marmora, Melle, Moiola, Monterosso Grana, Ormea, Pamparato, Piasco, Pietraporzio, Roccasparvera, Sampeyre, San Damiano Macra, Sanfront, Stroppo, Valmala, Venasca e Villar San Costanzo.

Quelli con livello di attenzione elevato con attingimenti anormalmente alti e con possibili criticità a breve sono inveceAcceglio, Argentera, Borgo San Dalmazzo, Boves, Caraglio, Cartignano, Castellar, Ceva, Chiusa Pesio, Costigliole Saluzzo, Dronero, Frabosa Sottana, Frassino, Gaiola, Montemale di Cuneo, Peveragno, Pianfei, Pradleves, Prazzo, Rittana, Roaschia e Sanfré.

La Granda ha sete. E siamo in inverno. "Nei paesi in quota manca l'acqua alle sorgenti. Non piove più e non sappiamo cosa potrà succedere. Il cambiamento climatico è qui. Quando abbiamo inverni con temperature di 10 gradi sopra la media, di quali altri segnali abbiamo bisogno? Non piove da due anni, possiamo solo affidarci alla speranza, perché cos'altro si può fare in una situazione così drammatica?", commenta davvero preoccupato il presidente.

ACDA, già da diversi mesi, viaggia con cisterne che portano l'acqua nelle borgate in quota. Ne sono stati già portati 4 mila metri cubi, pari a 4 milioni di litri. Critica la situazione in Frazione superiore a Marmora. Ma anche senza arrivare fin lassù, manca l'acqua a Beguda e Aradolo, frazioni di Borgo San Dalmazzo.

"Penso a chi ha fatto investimenti in quelle terre, a chi ha un'attività, che si ritrova a non avere acqua. Mi chiedo quanto potranno andare avanti. La situazione è davvero drammatica. Finiremo a fare la danza della pioggia? Sono preoccupato. Dobbiamo esserlo tutti", conclude Quaranta. 

Le previsioni meteo? Non le guarda nemmeno più.