Attualità - 11 gennaio 2023, 17:46

Chiusa di Pesio, il castello Mirabello pronto per l'estate?

Lavori di recupero e valorizzazione fermi per il periodo invernale. Il sindaco Baudino: "Vogliamo fare il possibile per scongiurare l’eventualità di dover mettere a disposizione nuove risorse alla luce dei rincari delle materie prime"

Dovrebbe essere pronto e fruibile entro l'estate il castello Mirabello che svetta sull'abitato di Chiusa di Pesio. Un luogo simbolo per gli abitanti della valle Pesio.

Da mesi i ruderi sono stati ingabbiati dal cantiere di restauro. Si tratta di un importante intervento di valorizzazione, facente parte di un accordo di programma con la Regione Piemonte, per un ammontare di oltre 136 mila euro al netto dell'Iva. 

Il progetto dell’architetta Mariangela Borio e dell’ingegnere Fausto Mulattieri, è stato affidato alla ditta Edilmongia con sede a Mombasiglio. Prevede il consolidamento delle opere murarie per restituire stabilità alla struttura e l’installazione di una scala elicoidale utilizzabile in occasione delle visite guidate. Inoltre, verrà realizzata una piattaforma dotata di parapetto per godere del panorama, in sicurezza. L’intervento richiede un dialogo costante con la Soprintendenza. 

In questo momento la direzione lavori, su richiesta dalla ditta, ha ritenuto di dover sospendere le attività in virtù della stagione invernale che, seppur mite, non garantisce di programmare il corretto svolgimento dei lavori, soprattutto a causa dell’abbassarsi delle temperature nelle ore notturne. Le temperature medie richieste per questa tipologia di lavori devono infatti essere superiori ai 5 gradi.

Il sindaco Claudio Baudino e il geometra Marco Audisio, responsabile dell’ufficio tecnico, in questi giorni si sono nuovamente interfacciati con la direzione lavori per verificare che effettivamente non sussistano le condizioni per proseguire, coscienti del fatto che si tratta di un cantiere che, seppur delicato, va avanti da mesi ed è atteso da anni dalla popolazione. 

"La nostra richiesta è quella di ultimare il cantiere entro l’estate e di fare il possibile per scongiurare l’eventualità di dover mettere a disposizione nuove risorse alla luce dei rincari delle materie prime", commenta il primo cittadino.

Furono duei luoghi fortificati costruiti sul poggio del monte Cavanero. Il primo, edificato in epoca romana, era situato sul cucuzzolo alle spalle dei ruderi che si scorgono sul colle Mirabello. Si trattava di un luogo fortificato atto ad ospitare una modesta guarnigione di legionari romani dislocati all'inizio della Valle Pesio per controllare la strada romana che, valicata le Alpi, sboccava sul mare della Liguria. La presenza dei Romani è testimoniata da numerosi ritrovamenti effettuati nei pressi del poggio consistenti in diciotto olle cinerarie in terracotta decorate con vernice scura, piene di cenere ed ossa umane, numerose monete romane ed una lapide in marmo raffigurante la Dea della Caccia Diana. 

Come riporta il sito comunale, il castello con ogni probabilità venne smantellato intorno al 1565 per utilizzare il pietrame nella costruzione del secondo fortilizio. Questo venne fatto edificare da Agamennone III, feudatario di Chiusa dal 1569 al 1583 e ultimo dei Marchesi di Ceva. Si componeva di tre piani, ognuno dei quali era suddiviso in due camere a ovest e in un salone ad est. Vi si accedeva da una porta a nord e si saliva ai piani superiori con una scala a chiocciola con gradini in pietra conficcati nel muro dell'alta torre rotonda a nord-est; i monconi dei gradini ed una tubazione in terracotta sono tuttora visibili nel torrione centrale.

L'edificio dopo alcuni anni venne abbandonato dai proprietari ed iniziò cosi la sua decadenza aggravata dal violento terremoto del 23 febbraio 1887 e dalla bufera abbattutasi nel gennaio dell'anno successivo. I pochi ruderi rimasti vennero in gran parte abbattuti il 16 settembre 1943 quando una colonna tedesca delle famigerate SS fece crollare il muro che univa due tronconi laterali del castello sparando una decina di colpi di cannone per intimidire gli abitanti di Chiusa di Pesio.