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Attualità | 24 dicembre 2022, 16:49

Bra, un nuovo albero in piazzetta Falcone e Borsellino, grazie alla Condotta Slow Food

Nella mattina di oggi, 24 dicembre, messo a dimora un Prunus per ricordare i due giudici e gli agenti di scorta vittime di Mafia nel 30° anniversario

Un momento della giornata organizzata dalla Condotta Slow Food di Bra

Un momento della giornata organizzata dalla Condotta Slow Food di Bra


23 maggio 1992. Una bomba posizionata sull’autostrada A29 nei pressi dello svincolo di Capaci fa saltare in aria l’auto su cui viaggiano il giudice Giovanni Falcone, sua moglie, il magistrato Francesca Morvillo, e quelle degli agenti della sua scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Stesso tragico copione il 19 luglio del 1992 sempre a Palermo. In via D’Amelio persero la vita il giudice Paolo Borsellino, all’epoca Procuratore della Repubblica a Marsala, il caposcorta Agostino Catalano e gli agenti Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta ed a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, risvegliatosi in ospedale dopo l’esplosione, in gravi condizioni.

“Gli uomini passano, le idee restano”. E sono le idee di bambini, ragazzi, adulti che in questi trent’anni non hanno mai dimenticato il sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, un modello di interpreti della giustizia che racchiude i valori fondamentali della Costituzione.

Per questi leali servitori dello Stato, la Condotta Slow Food di Bra ha voluto compiere un gesto a futura memoria. Nella mattinata di oggi, 24 dicembre, una delegazione del sodalizio, guidata da Gianni Milanesio, ha messo a dimora una pianta nella piazzetta Falcone e Borsellino di Bra, dove per l’occasione è intervenuto il sindaco Gianni Fogliato con l'assessore Daniele Demaria.

Un dono arrivato alla vigilia di Natale che servirà a sensibilizzare anche sulla salvaguardia del pianeta e sulla difesa dell’ambiente. Doppia valenza, dunque, per un gesto che dimostra larga visione storica e grande attenzione al green di una città sempre più sostenibile, grazie ai gesti concreti dei suoi abitanti.

Verde, dicevamo. La pianta messa a dimora è un Prunus Pissardi, una specie arborea originaria degli Stati Uniti che appartiene alla famiglia delle rosaceae.

Il Prunus Pissardi viene spesso chiamato ciliegio da fiore, infatti, dà un tocco di colore in primavera con i suoi fiori rosa e con il colore rosso porpora delle foglie. Sarà proprio l’occasione perfetta per scattare millemila foto.

I fiori sono semplici con cinque petali, ma davvero numerosi e cominciano a sbocciare prima dell’arrivo delle foglie, a metà marzo, sui rami ancora nudi. Ciò rende la chioma del Prunus Pissardi una vera e propria nuvola rosa che permane per qualche settimana.

Questo albero resiste all’inverno, non soffrendo climi rigidi. Raggiunge 5 metri in altezza e la chioma si può espandere per 4/5 metri in diametro. Ossigeno assicurato.


Silvia Gullino

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