I neonatologi parlano apertamente di epidemia. Quella che sta colpendo tantissimi bambini, neonati, lattanti o comunque sotto l'anno di età. Il virus incriminato è quello sinciziale, contagiosissimo e con sintomi più gravi degli scorsi anni.
Non fa eccezione la nostra provincia, come conferma la dottoressa Eleonora Tappi, primario della Pediatria del Santa Croce e Carle di Cuneo.
La metà dei ricoverati, nel suo reparto, ha meno di sette mesi. Il più piccolo paziente ha appena tre settimane.
"Stiamo assistendo ad una grossa ondata di lattanti che arrivano con bronchioliti da virus sinciziale, un virus tipico delle vie respiratorie che ha sempre picchi tra l'autunno e l'inverno e che ha trovato scoperta la popolazione dei bambini dell'età del nido. E' tra loro che si sta diffondendo maggiormente. Ma un bambino di due anni e mezzo reagisce, se ad infettarsi è il fratellino neonato, può essere davvero pericoloso", commenta la dottoressa.
Se, nel 2020, le misure di contenimento del Covid-19 hanno impedito a questo virus di circolare e di manifestarsi, quest’anno lo scenario è sicuramente differente. E molto aggressivo. Il picco si raggiungerà probabilmente a gennaio.
"Non sono stati pochi i casi di bambini ricoverati da noi e poi trasferiti nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale in quanto bisognosi di assistenza respiratoria. Fortunatamente, solo per qualche giorno", evidenzia ancora la Tappi.
Tra i ricoverati, c'è ancora qualche caso di positività da Covid, che viene cercato solo per tenere separati i percorsi di cura e ci sono alcuni bambini colpiti dall'attuale ondata influenzale, che non desta, al momento, particolare allarme. Quello che sta preoccupando, invece, a Cuneo come in tutta Italia, è proprio questo virus, molto pericoloso tra i bambini in tenerissima età.
Tosse secca e sibilo o respiro rumoroso i sintomi che devono mettere in allarme. E un consiglio, valido sempre: evitare di portare i bambini piccoli in posti affollati.