Attualità - 20 dicembre 2022, 07:43

Sul debito di Tettoia Vinay la sindaca chiede un passo indietro alla tesoriera di Cuneo Illuminata

A motivare la richiesta i rapporti di Vanna Manfredi con la Tettoia Vinay Srl, società al centro di un contenzioso col Comune per oltre 600mila euro di oneri e canoni non pagati

La sindaca di Cuneo Patrizia Manassero

È ufficiale: la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha chiesto le dimissioni di Vanda Manfredi, tesoriera dell’associazione Cuneo Illuminata sin dalla sua fondazione e socio accomandante della Dama Sas, società gestita da Dario Dalmasso e socio unico della Tettoia Vinay Srl – società quest'ultima al centro di un contenzioso col Comune per l'omonima struttura di piazza Foro Boario, dove ora trova posto l’Open Baladin.

Mancano gli oneri di monetizzazione dei parcheggi. E l’agibilità?

La notizia è stata data dalla sindaca stessa durante il consiglio comunale, ieri sera, a conclusione della discussione innescata dall’interpellanza con cui Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) ha riportato la tematica all’attenzione dell'assemblea cittadina.

Il consigliere ha chiesto se il mancato pagamento degli oneri di monetizzazione dei parcheggi nell’area della tettoia – cifra che, sommata al debito relativo ai canoni di concessione non pagati dalla srl, raggiungerebbe la cifra di 614.685,852 euro – proietti ombre sul conferimento dell’agibilità della struttura. L’assessore Luca Serale ha però fugato ogni dubbio sottolineando come la tematica sia relativa prettamente al mondo produttivo, e non a quello dell’urbanizzazione. Nessun pericolo, quindi.

Le dimissioni (per ora ‘solo’ richieste) della Manfredi

La rilevanza della questione si è spostata quindi sulla ‘bomba’ sganciata da Manassero in relazione alla figura della Manfredi, già al centro del dibattito occorso sull’argomento nel consiglio comunale dello scorso novembre.

In quella sede la sindaca aveva confermato la posizione della Manfredi sottolineando però che il socio accomandante “risponde dei debiti limitatamente alla propria quota (euro 1.000), mentre la società in debito col Comune di Cuneo, trattandosi di una Srl, risponde delle proprie posizioni debitorie limitatamente al proprio patrimonio, senza coinvolgimento dei soci. Stiamo comunque lavorando per poter risolvere la situazione”.

Nessun conflitto d’interessi, quindi. E, con la richiesta di dimissioni (ancora ufficialmente non riscossa), anche un serio passo in avanti nel percorso di liberazione della sindaca – e, automaticamente a partire dal giorno dell’elezione, anche presidente di Cuneo Illuminata - da una situazione tutt’altro che confortevole.