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Attualità | 26 ottobre 2022, 07:00

Turismo: per Alba, Langhe e Roero un ottobre da overbooking, ma qual è il futuro del territorio?

Presenze record, strutture ricettive piene, ristoranti che fanno più turni: tutto bene, ma ci si interroga su come affrontare al meglio il futuro in chiave di offerta qualitativa

I turisti ad Alba e territorio ormai sono presenti 9/10 mesi all'anno

I turisti ad Alba e territorio ormai sono presenti 9/10 mesi all'anno

Non si è mai contenti oppure è giusto fermarsi a riflettere sul numero dei turisti? Forse entrambe le cose, perché ad Alba, nelle Langhe e nel Roero, l’autunno si sta dimostrando ancora una volta un periodo da “overbooking” nelle strutture ricettive. Alberghi, agriturismi, B&B, appartamenti tutti full, nei ristoranti per poter mangiare ci vogliono settimane: i turisti hanno pacificamente invaso le nostre zone.

Per la verità è dalla scorsa primavera che i numeri sono in vertiginoso aumento, e stanno superando quelli del 2019, un anno record.

Fino a qui possiamo dire tutto bene, ma è proprio ora che dobbiamo cercare di rispondere alla domanda posta in apertura: Alba ed il suo territorio dove vogliono porsi e come guardano al futuro in chiave turistica?

Lo abbiamo chiesto agli addetti ai lavori.

«L’argomento merita una riflessione - afferma Mariano Rabino, presidente dell’ATL Langhe, Monferrato e Roero - e credo che il tema vada posto all’ordine del giorno. Come ATL stiamo lavorando per presentare entro fine anno un documento di indirizzo che possa diventare un piano strategico partecipato, in cui uno dei temi principali sarà proprio quale tipo di turismo vogliamo per Alba e per il suo territorio. Ci accontentiamo dei grandi numeri o cerchiamo noi il target?

Di fronte a questa domanda non dobbiamo dimenticare però le diverse sfumature di questo splendido quadro Unesco, composto da eccellenze uniche ma anche dalla tradizione e dal folklore. Ci vuole equilibrio tra i diversi elementi, ed è una tematica che stanno affrontando anche altre ATL, in territorio vicini».


«Se da un lato vedere tanti turisti è gratificante – continua Rabino – dall’altro dobbiamo riflettere su come gestire al meglio questa situazione. Credo che durante la Fiera del Tartufo si stia vedendo questo: penso al Baccanale proposto in due weekend e plasmato molto bene a livello logistico in più piazze, per evitare troppi affollamenti e permettere un maggior coinvolgimento delle diverse parti del centro storico. Guardo al cortile della Maddalena dove le grandi eccellenze sono protagoniste, e vedo un’ottima organizzazione sotto diverse chiavi di lettura.

Ci vuole il giusto mix tra gli elementi, e credo che nel prossimo futuro si potranno organizzare ancora meglio i vari momenti. Alba, grazie al lavoro fatto negli anni precedenti, ha raggiunto un livello dove ora è importante mantenere certi standard e puntare sempre di più ad un perfezione che passa tramite piccoli ma significativi passi. E lo stesso vale per il territorio. Non dimentichiamo che ormai abbiamo turisti per circa 9/10 mesi all’anno, ovviamente con diversi picchi di presenze, ma pur sempre presenti in città e nei paesi. Vogliamo migliorare ancora, e stiamo lavorando per questo».

Questione di equilibrio tra gli elementi che fanno grande Alba ed il suo territorio: la pensa così anche il Comune: «La nostra offerta turistica – dichiara Emanuele Bolla, assessore al turismo di Alba – è varia ma sempre incentrata sulla qualità che si può trovare nel folklore come nelle occasioni dedicate alla valorizzazione delle eccellenze. Il turista che viene nel territorio ha propensione al consumo ed è consapevole di cosa acquista. Da anni lavoriamo per posizionare il territorio ad un certo livello, senza dimenticare il cuore pulsante della tradizione e dei momenti più pop, che vengono proposti soprattutto nella prima parte della Fiera del Tartufo, nel mese di ottobre.

Ogni evento è importante e, se si fa attenzione, anche in quelli dove c’è più aggregazione di pubblico, si cerca di offrire qualità nella logistica, nei contenuti, nell’atmosfera.

Ora andiamo verso una seconda parte della Fiera dove il protagonista principale sarà l’eccellenza, che richiama un'altra fetta di turisti. Credo che trovare il giusto equilibrio sia la chiave del successo per Alba ed il territorio, e questo lo stiamo facendo da anni. Poi ovvio che quando i numeri di presenze sono importanti, subentrano altre problematiche di gestione, sulle quali si vigila per permettere al cittadino albese ed al visitatore di vivere la città in modo sostenibile.

Detto questo credo che tradizione, folklore, eccellenza abbiamo tutti i loro momenti, senza snaturare nulla. Sicuramente vigiliamo sui numeri e strizziamo l’occhio sempre di più alla qualità rispetto alla quantità, perché siamo ad un livello dove in tutto ciò che proponiamo ci deve essere la qualità.

Sul territorio si collabora con l’Ente Fiera, l’ATL e le varie associazioni per offrire al turista il giusto equilibrio. Concludo dicendo che la Fiera del Tartufo chiude un mese di ottobre ottimo, con un qualificato pubblico straniero che partecipa ai grandi eventi nel Cortile della Maddalena, un attento turista italiano che apprezza la qualità anche negli eventi folkloristici, e con grande collaborazione tra i diversi attori del territorio. Ad esempio durante il secondo weekend del Baccanale, il vino è stato offerto dalle cantine di Alba: e questa è anche qualità».

Livio Oggero

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