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Attualità | 28 luglio 2022, 13:32

Disagio e dipendenze in corso Giolitti: "Dinamica da 'grande città', Cuneo non era preparata"

Maurizio Coppola, responsabile del Sert di Cuneo, commenta la realtà di Cuneo centro: "Situazione complessa e peggiorata con gli anni. Stiamo lavorando a progetti di più ampio respiro"

L'ambulatorio del Sert di Cuneo

L'ambulatorio del Sert di Cuneo

"Quella del consumo di crack e del disagio sociale in generale è una problematica più tipica di alcune grandi città. Una dinamica che una realtà come Cuneo, da sempre abituata al sostanziale benessere economico, non ha mai davvero dovuto affrontare in questi termini".

Così Maurizio Coppola, responsabile del Sert di Cuneo, fotografa la situazione legata al disagio e alla dipendenza da sostanze in città. E, in particolare, nelle aree del quartiere Cuneo centro, oggetto - da anni, ormai - del dibattito pubblico come corso Giolitti e la zona della stazione ferroviaria e del Movicentro.

Giulia Marro: "Serve più attenzione alle situazioni di dipendenza"
La riflessione sulle situazioni di difficoltà legate alle dipendenze da sostanza nell'area è partita - oltre che da diverse segnalazioni raccolte dagli organi di stampa, dall'amministrazione comunale e dalle forze dell'ordine nel corso degli anni - è partita dalla pubblicazione della quarta puntata del podcast "Ore d'area" di Giulia Marro, antropologa cuneese interessata a riportare le esperienze quotidiane di chi vive, abita e frequenta il quartiere (o, per meglio dire, l'Isolato).

Nel format Marro ha denunciato pubblicamente di essere stata vittima di un'aggressione: in una serata di alcune settimane fa è stata colpita con un pugno in volto da uno sconosciuto in evidente stato d'alterazione. 

"Parlandone apertamente ho pensato, però, di puntare l'attenzione sulla realtà dell'attuale assenza di servizi in strada per il sostegno e l'accompagnamento di chi vive una situazione di disagio e di dipendenza da sostanze, non tanto sulla sensazione di pericolo nel vivere il quartere", ha detto Marro al nostro giornale, in un articolo pubblicato nella giornata di ieri (mercoledì 27 luglio).

Ha poi detto di essersi messa in contatto col Sert di Cuneo nei giorni immediatamente successivi all'aggressione, in cerca di delucidazioni in merito alla loro attività e alla contezza da parte loro della situazione relativa al consumo e abuso di crack. Una realtà purtroppo sempre più estesa, nella nostra città, divenuta un'importante terminale di una rete di spaccio che ha il suo centro a Torino.

A Cuneo sempre più marginalità: "Corso Giolitti situazione complessa"
"Quando si parla di queste aree si parla in realtà di una situazione particolarmente complessa, nella quale il consumo di cocaina, probabilmente in forma di crack, va a unirsi ad altre situazioni di disagio sociale di diverso tipo - aggiunge Coppola -. Con gli anni le situazioni di marginalità sono senza dubbio aumentate e si sono inasprite anche in un contesto come quello cuneese, e ora serve davvero attuare progetti di più ampio respiro, se si vuole far fronte alla problematica".

Al centro delle attività del Sert c'è il progetto 'Safe Night', un servizio che prevede la presenza di personale specificamente assegnato ai luoghi dove, specie di notte, si concentra la movida e il disagio, e dove quindi è più probabile l’utilizzo di sostanze. Attività realizzata assieme al Comune con l'utilizzo di fondi europei per la quale, stando a quanto riporta Coppola, si sono completati gli step burocratici. E che è quindi prossima a partire.

"Inoltre, realizziamo molti incontri con i giovani e gli adolescenti - ha concluso Coppola -, e lo sportello d’ascolto e sostegno di corso Dante è sempre aperto e a disposizione".

Simone Giraudi

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