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Politica | 26 luglio 2022, 06:58

VERSO LE ELEZIONI - Enrico Costa in pista per la Camera nel collegio uninominale Cuneo-Mondovì-Saluzzo

Il vicesegretario nazionale di Azione sarà in campo. In maniera autonoma o forse come possibile candidato del centrosinistra se Calenda e Letta perfezioneranno l’alleanza elettorale. Per il deputato monregalese, in ogni caso, anche candidature sul proporzionale, come capolista, in più collegi del Nord

Enrico Costa e Carlo Calenda

Enrico Costa e Carlo Calenda

Alcuni ex compagni di strada del centrodestra lo davano già per fuori gioco in  questa tornata elettorale.
E invece Enrico Costa, figlio d’arte con alle spalle una lunga carriera politica segnata da incarichi di governo e vari passaggi, sarà in pista anche questa volta, deciso a battersi per far valere le ragioni di Azione, “la forza politica che più convintamente e lealmente – dice - ha appoggiato il premier Mario Draghi”.

E non lo farà solo come capolista in più collegi proporzionali nel Nord Italia, come si ventilava, ma anche (con buone probabilità) in quello uninominale della Camera Cuneo-Mondovì-Saluzzo.

Fino ad un paio di giorni fa pareva trattarsi di una corsa autonoma rispetto a centrodestra e centrosinistra, ma essendo la situazione nel frattempo cambiata, potrebbe essere lui l’uomo a cui si affiderà il centro/centrosinistra.   

Carlo Calenda, leader di Azione, che ha lanciato il “Patto Repubblicano” (ogni riferimento alla politica Usa è fuori luogo, ndr), sembra infatti intenzionato ad aprire al Pd dopo che il segretario dei Dem Enrico Letta ha chiuso la porta ai 5 Stelle.

Caduto questo elemento ostativo, Calenda e Letta potrebbero convergere e unire le forze con l’obiettivo comune di cercare di battere quelle forze che, alla stregua dei 5 Stelle, ritengono entrambi “populiste” e “sovraniste”.    

A breve vedremo se saranno fiori e se il matrimonio s’avrà o meno da fare.

Va da sé, che l’elezione di Costa non è affidata all’esito del risultato nel collegio uninominale contrassegnato dalla denominazione “Piemonte 2 - U05 Cuneo”, ma semmai alla sua candidatura, come testa di lista in Azione, sulla quota proporzionale in più collegi del Nord Italia.

Può darsi che qualche esponente della sinistra storca il naso nell’apprendere che il candidato del centrosinistra è lo stesso che nel 2018 era stato sul fronte avverso del centrodestra nell’allora collegio Mondovì-Alba-Bra.

Tuttavia, non si può non considerare che nell’area di centrosinistra non abbondano coloro che siano disposti ad immolarsi, affrontando una sfida che già era stata perdente nel 2018, quando il viceministro uscente all’Agricoltura, Andrea Olivero, era stato battuto dall’esordiente leader dei Giovani padani, Flavio Gastaldi, oggi deputato e sindaco di Genola.

Pronta in ogni caso l’obiezione di Azione ai “compagni” che si mostrassero recalcitranti: “Enrico Costa era ed è un liberale. Forse che, in una situazione emergenziale di questo tipo – si chiedono retoricamente -, un liberale può schierarsi a fianco di coloro che, irresponsabilmente, hanno fatto cadere Draghi?”.

È proprio il cosiddetto “fronte repubblicano” a rendere percorribili alleanze che - fino a qualche settimana fa - erano ritenute non solo impossibili, ma nemmeno ipotizzabili.

Tempo un paio di settimane e capiremo come tutto ciò si declinerà in chiave cuneese e piemontese.

GpT

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