Attualità - 16 giugno 2022, 09:00

Ieri Bossi, oggi il vescovo di Saluzzo: Monsignor Bodo sale alle sorgenti del Po per invocare acqua

Dopo l’esposizione del busto di San Chiaffredo in duomo, il prelato compie un altro gesto simbolico “per chiedere a Dio il prezioso dono dell’acqua”

Monsignor Bodo, vescovo di Saluzzo, alle sorgenti del Po

Sono trascorsi quasi 30 anni da quando, in un balzano quanto suggestivo rito celtico, Umberto Bossi si recava ogni anno a inizio settembre alle sorgenti del Po per prelevare un’ampolla d’acqua che avrebbe poi versato nel mare, il giorno successivo, dalla Riva degli Schiavoni a Venezia.

Ora, la drammatica situazione in cui versano le campagne per la mancanza d’acqua, richiede altre liturgie e laddove l’uomo non arriva con le proprie forze si invoca l’Altissimo.

Così a salire al Pian del Re, dove nasce il Grande Fiume, questa volta è il vescovo di Saluzzo, monsignor Cristiano Bodo, che ieri ha voluto recarsi di persona a benedire le sorgenti “per chiedere a Dio – così ha detto – il dono dell’acqua per noi e per i campi”.

Come è noto la penuria idrica è grave, conseguenza di un inverno particolarmente siccitoso.

Situazione che è destinata ad aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi estivi.

Fin da Paesana, a poca distanza dalla sorgente, il Po appare poco più che un torrentello che diventa un rigagnolo a Saluzzo destinato ad estinguersi, poco sotto, a Cardè.

Il livello del principale corso d’acqua italiano – fanno notare gli esperti - è già sceso a -2,7 metri rispetto allo zero idrometrico più basso che a Ferragosto di un anno fa.

È dunque allarme siccità nei campi che colpisce le colture cerealicole e frutticole, in un momento in cui sarebbe necessario garantire la piena produzione con la guerra in corso in Ucraina.

Il più grande fiume italiano è praticamente irriconoscibile, fin dal suo tratto saluzzese, con una distesa di sabbia che occupa la gran parte del letto del fiume fondamentale per l’ecosistema della pianura padana “dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”.

Monsignor Bodo aveva già esposto in cattedrale il busto argenteo di San Chiaffredo, patrono della diocesi di Saluzzo, come avveniva – secondo la tradizione – nei secoli passati nei periodi di grande siccità.

GpT