Importante riunione, ieri, martedì 29 marzo, presso le Falci di Dronero.
Dopo più di un mese di scioperi (l'inizio lo scorso 24 febbraio) e di trattative riguardanti il futuro dell'azienda, l'assemblea dei lavoratori ha valutato attentamente ed approvato la nuova proposta fatta dai dirigenti aziendali.
Precisamente, essa prevede l'integrazione salariale di 130 ore delle 200 previste come premio fisso, lasciando le restanti 70 ore, invece, in un premio variabile a seconda dell'andamento aziendale.
Secondo i dati dell'RSU interna, su 48 dipendenti 26 hanno votato a favore, 16 sono stati i contrari e 6 tra gli astenuti e gli assenti.
"Siamo solo parzialmente soddisfatti - dicono il segretario provinciale generale Bruno Gosmar della UILM e Pierandrea Cavallero della Fiom Cgil che hanno affiancato i lavoratori durante le proteste -. Speriamo che ai vertici d'azienda si mostri poi davvero la concreta volontà di far ripartire questa storica fabbrica"
Andrea Romano, presidente del Cda e rappresentante legale della Falci di Dronero: "Non c'è mai stata da parte nostra l'intenzione di eliminare i premi, quanto più di modificare l'accordo preso con i sindacati al fine di renderlo sostenibile per l'economia aziendale.
La disdetta unilaterale è servita, pertanto, sostanzialmente come passo formale per iniziare un confronto ed arrivare ad un accordo consapevole del fatto che i tempi sono cambiati rispetto agli anni 70 e che l'azienda non può indebitarsi per fare fede ad accordi presi quando la situazione era completamente diversa.
Perché il rischio reale sarebbe stato quello di innescare nuovamente, come già accaduto in passato, quella spirale di indebitamento che a lungo andare avrebbe minacciato la continuità dell'azienda, contro ogni strategia credibile che si prefigga di darle futuro e prosperità".
Si attende ora l'incontro tra sindacati e vertici d'azienda, per la sottoscrizione dell'accordo.