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Attualità | 18 novembre 2021, 17:03

Se il Viso svetta con la luna dal mare di Toscana. Quando lo scatto è frutto di calcoli e non di Photoshop

Dopo gli scatti al tramonto solare, questa volta l'esperimento del giovane fotografo toscano Fabio Longoran ha immortalato il nostro Re di Pietra nella fase calante della traiettoria lunare

Se il Viso svetta con la luna dal mare di Toscana. Quando lo scatto è frutto di calcoli e non di Photoshop

Si è svegliato di buona lena questa mattina il giovane Fabio Longoran, 22enne di Piano di Mommio (comune a pochi chilometri da Viareggio, in provincia di Lucca, Toscana) per immortalare un’immagine che aveva in mente da almeno tre anni.

Il giovane fotografo toscano era entrato nelle cronache cuneesi per i suoi scatti impossibili. Complice il fatto che tra i protagonisti dei molteplici esperimenti c'è spesso il 'nostro' Re di Pietra.

Le sue immagini avevano destato grande dibattito sui 'social'. Molti, increduli, si erano domandati come fosse possibile che il Monviso potesse svettare al tramonto tra il Mar Tirreno e il Mar Ligure, a più di 200 km di distanza, senza l'ausilio di alcun programma di foto ritocco.

A confermare la veridicità dell'immagine ci sono alla base calcoli metereologici che il giovane Longoran conosce bene siccome studia Scienze Naturali e Ambientali a Pisa, facoltà che gli permetterà di entrare nella magistrale di Meteorologia, una delle sue grandi passioni insieme alla fotografia. 

Questa volta la sua sperimentazione si è spinta ancora oltre. E dopo il tramonto del sole, ha fissato in un'immagine il tramonto della luna, più complicato da immortalare rispetto al sole.

"Mi sono svegliato questa mattina intorno alle ore 5,45 - ci spiega Longaron - e ho raggiunto la frazione di Compigano, nel comune di Massarosa a 190 metri di altitudine. Il luogo giusto in cui poco dopo le 6 il nostro satellite e il Monviso sarebbero stati allineati."

Lo scatto è frutto di calcoli effettuati tramite diverse applicazioni e siti specializzati (come www.photoephemeris.com) che hanno stabilito la traiettoria lunare, ma anche di un po' di fortuna.

"Per fare in modo che la luna sia visibile c'è la necessità di un cielo terso per almento 500 km, in linea d'aria fino alla Francia centrale - racconta il giovane fotografo toscano - Inoltre la luna risalta se non c'è foschia, mentre sul Monviso non ci deve essere passaggio di nubi. Quando sono arrivato sul luogo dello scatto qualche nuvola c'era, ma poi si sono fortunatamente abbassate garantendomi di effettuare lo scatto che cercavo. Tutte le condizioni erano a favore."

L'idea della luna dietro al Monviso gli era venuta nel gennaio del 2019 quando fotografò l'eclissi lunare.

"Ma all'epoca - continua nella testimonianza - non avevo ancora le conoscenze che mi permettessero di calcolare il punto e il momento preciso."

Anche questo caso, ci tiene a ribadirlo, non c'è utilizzo alcuno di Photoshop o altri programmi di foto-ritocco. Per chi mastica un po' di fotografia, il software è stato necessario solamente per effettuare un 'crop', ovvero ritagliare la porzione di immagine che si vuole evidenziare. In questo caso il Monviso e la luna.

Ma a differenza delle altre volte il 'crop' è stato molto più morbido avendo scattato con un obiettivo 400mm fisso e una Canon 600D che - ci perdonerete un altro tecnicismo - ha un sensore Apsc, con un fattore di crop che favorisce un minore ritaglio in post-produzione.

Daniele Caponnetto

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