Parte dal lago di Viverone la mia piccola ma intensa spedizione lungo la Via Francigena! È il quarantanovesimo giorno del Road To Rome, i pellegrini tornano in sella! Raggiungo il gruppo al punto di incontro: per primo, in anticipo come me, conosco Fabrizio, unatleta paralimpico che pedala utilizzando una sola gamba; insieme a lui la sua bicicletta da corsa,abilmente modificata per permettere la pedalata.
Fatte le dovute presentazioni, conosciuta anche la mianuova bicicletta Alpek, si parte!Prima accoglienza a Roppolo, un piccolo borgo inprovincia di Biella, salutato il sindaco e scattate le foto dirito, proseguiamo alla volta di Cavaglià, qui, finalmente,ci rifocilliamo e timbriamo il nostro passaporto delpellegrino.
Il caldo e gli zaini iniziano a farsi sentire, ma il nostro entusiasmo, ed una leggera timidezza tra ipellegrini, ci fa pedalare tanto e parlare poco, senza alcun lamento. Dopo l’accoglienza al comune di Santhià, riceviamo il primo e vero dono dal sindaco: il biscotto delpellegrino! Buonissimi!
Procediamo lungo la Francigena, accompagnati da ciclisti locali, ascoltando il suono della natura el’inconfondibile rumore delle ruote delle nostre biciclette. Mangiamo un panino al volo, all’ombra e in cerchio; la convivialità di fronte al cibo rende tutti piùsocievoli e pronti al confronto, alla conoscenza l’uno dell’altra, pur sapendo di avere, già, tantissime caratteristiche in comune. Ci rimettiamo in sella e pedaliamo senza sosta fino a Vercelli. 55 km di sole. Osserviamo, grazie all’ospitalità di una signora locale, la città dall’alto, da uno dei tanti terrazzinipanoramici privati.
Raggiungiamo l’ostello Sancti Eusebi, una doccia rigenerante, qualche minuto di riposo, e via, acena! La timidezza dell’alba ha lasciato il posto all’estro del tramonto. Così, stanchi ed entusiasti, dormiamo nei nostri letti a castello. Pronti a ripartire, da Vercelli a Mortara.
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