- 03 agosto 2021, 07:50

Santo Stefano Roero: il tribunale conferma il sequestro delle scuole primaria e dell’infanzia

Respinta l’istanza avanzata dall’ex sindaco Renato Maiolo e dell’architetto Cinzia Gotta, anche lei indagata nell’operazione Feudo, che aveva firmato il progetto per la messa in sicurezza del complesso

I sigilli all'ingresso della scuola primaria

Le scuole di Santo Stefano Roero rimangono sotto sequestro. A deciderlo il Tribunale di Asti, che venerdì 30 luglio ha respinto l’istanza di impugnazione del decreto di sequestro penale disposto a carico del complesso di via Capoluogo 3, dove hanno sede la scuola primaria e la scuola dell’infanzia del paese.

Un provvedimento, quello che era stato assunto lo scorso 14 luglio dallo stesso tribunale, collegato a supposte irregolarità progettuali sui lavori di sistemazione del complesso e in particolare della scuola dell’infanzia, con la messa in sicurezza e contenimento della sottostante scarpata, insidiata da una frana resasi evidente dopo le piogge della primavera-estate 2014.

A opporsi al provvedimento erano stati l’ex sindaco Renato Maiolo, da alcune settimane agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine che il Comando cuneese della Guardia di Finanza sta conducendo sulla gestione del Municipio negli anni dei suoi tre mandati da primo cittadino, dal 2004 al 2019, e l’architetto Cinzia Gotta, già sindaco di Baldissero d’Alba, anche lei ai domiciliari nell’ambito della stessa indagine, qui nella veste di progettista dell’opera.

I giudici non hanno però accolto la loro istanza, confermando la sussistenza di tutti gli elementi già valutati per l’emissione della misura.

Critico in proposito il giudizio che arriva dal difensore di Maiolo e Gotta, l’avvocato albese Roberto Ponzio: "Il decreto di sequestro – spiega il legale – si fonda su perplessità che sarebbero state avanzate dagli esecutori dei lavori e su timori di problematiche strutturali a carico delle strutture realizzate. Queste sono in essere da tre anni e mai si sono manifestate criticità di sorta. Inoltre risultano collaudate. A questo punto si impone coerenza. Delle due l’una. O, come sostengono i miei assistiti, non sussistono pericoli e la scuola deve essere quindi dissequestrata. Oppure parliamo di un edificio insicuro. E allora devono essere incriminati tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella costruzione della scuola pericolante, a partire dal costruttore".

La vicina scuola dell'infanzia, anch'essa posta sotto sequestro

Redazione