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Attualità | 30 aprile 2021, 13:45

CGIL, CISL e UIL Cuneo celebrano il Primo Maggio: disoccupazione al 4.6%, c'è preoccupazione per lo sblocco dei licenziamenti (GALLERY e VIDEO)

Davide Masera, Enrico Solavagione e Pietro Dagna - i segretari provinciali - si sono incontrati oggi (30 aprile) davanti al monumento della Resistenza di Cuneo: "La festa è per tutti i lavoratori, che il Fascismo considerava come veri nemici"

Foto di: Luisa De Prosperis

Foto di: Luisa De Prosperis

"Il lavoro non deve essere solo reddito, ma il mezzo con cui avere e ritrovare il proprio ruolo nella società". Si è conclusa con queste parole di Armando Dagna - segretario generale UIL Cuneo - l'incontro tenutosi nella mattinata di oggi (venerdì 30 aprile) al monumento alla Resistenza del capoluogo provinciale, incentrato sulla celebrazione della ricorrenza del Primo Maggio.

Il video di Luisa De Prosperis:

Con Danna, anche i rappresentanti provinciali di CGIL e CISL, Davide Masera ed Enrico Solavagione.

"Non essendo possibile organizzare la consueta manifestazione, per ovvi motivi, abbiamo deciso di festeggiare così il Primo Maggio, davanti al monumento alla Resistenza - ha detto Masera nell'intervento di apertura - : è importante ricordare come il Fascismo avesse proibito da subito la ricorrenza, come fosse nemico dei lavoratori".

"Siamo qui però anche per raccontare la situazione del lavoro in Italia. In questi giorni, con i vari dati che si susseguono, ne esce una fotografia impietosa per quanto riguarda l'occupazione nel nostro paese - ha continuato - . Il lavoro dipendente e a tempo indeterminato ha retto alla pandemia grazie all'utilizzo degli ammortizzatori sociali, ma è indubbio che la pandemia abbia aumentato le disuguaglianze; donne e giovani hanno pagato il prezzo più degli altri, un vero e proprio ritorno al passato rispetto alla tematica dell'uguaglianza".

Ma anche la situazione specifica della nostra provincia è stata al centro degli interventi dei segretari. Masera ha sottolineato come la cancellazione del blocco dei licenziamenti rischi di portare diversi problemi anche in Granda, dove il tasso di disoccupazione - pur essendo il più basso del nord-ovest - si instaura oggi al 4.6% e l'ultimo anno ha visto l'aumento delle persone inattive, quindi che non cercano lavoro: "Il Recovery Fund è una sfida importante per riconvertire e aggiornare l'Italia sotto diversi aspetti, ma dobbiamo iniziare a ragionare in modo diverso: dopo lo shock pandemico non possiamo tornare ai paradigmi socio-economici del passato".

Solavagione ha invece sottolineato come - specie dopo il periodo drammatico delle fasi più dure della pandemia - quella di quest'anno sia davvero la festa di tutti i lavoratori. "Il PNRR è occasione fondamentale per il rilancio del paese e della provincia; serve aprire negoziati con i sindacati su diversi temi, che vanno dalla riforma del fisco a quella scolastica - ha detto - . Al presidente della provincia Borgna abbiamo chiesto di estendere a tutto il territorio il protocollo sugli appalti e la sicurezza che abbiamo scritto insieme al Comune di Cuneo: crediamo si possa farlo e sia giusto farlo".

Il segretario CISL ha poi illustrato alcune tematiche critiche ancora aperte come quella delle tante infrastrutture ancora da completare, e la tematica degli stagionali della frutta collegandola profondamente a quella dell'accoglienza degli immigrati: "8.000 aziende in provincia fanno uso importante della manodopera stagionale, ma a complicare le cose è certamente l'aspetto dell'accoglienza - ha sottolineato - . Alcune delle scene che si sono viste nel corso degli anni non attengono all'accoglienza, e certamente il problema non si risolve con la demagogia, di destra o di sinistra. Importante che si sappia che CGIL, CISL E UIL ci sono e ci saranno, ma serve che anche politica e istituzioni battano un colpo".

"Lo slogan della giornata di oggi è "un'Italia sicura, un lavoro sicuro" - ha detto ancora Dagna - . L'Italia può ripartire valorizzando il lavoro, senza combattere contro sicurezza e diritti dei lavoratori perché così si rende il paese insicuro e lo si pone in balia delle forze economiche internazionali. Non vogliamo sostituirci alle istituzioni e alla politica ma chiediamo che i lavoratori vengano inclusi nell'organizzazione delle risorse dei piani di ripresa: in questo anno è stato chiesto loro di fare tante rinunce, specie a quelli dei settori della sanità e dei servizi, senza poi ascoltarne le istanze".

giraudi/ de prosperis

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