Saluzzese - 27 novembre 2020, 17:15

Luisa Bocchietto, grande nome del design in videoconferenza con gli studenti del Denina Pellico Rivoira di Saluzzo

Bocchietto dal 2017 al 2019 è stata presidente mondiale di WDO (World Design Organization)

i referenti del Wdo Ga Torino, al centro di Luisa Bocchietto presidente del Wdo dal 2017 al 2019

i referenti del Wdo Ga Torino, al centro di Luisa Bocchietto presidente del Wdo dal 2017 al 2019

Un grande nome del mondo del design, Luisa Bocchietto, nella mattinata di mercoledì 25 novembre, in videoconferenza, ha raccontato agli studenti del Denina Pellico Rivoira di Saluzzo un po' di storia del design partendo dalla scuola del Bauhaus degli anni venti in Germania, ma concentrandosi soprattutto sulle produzioni italiane di design che sono sbocciate a partire dagli anni '50.

L’architetta biellese, laureata al Politecnico di Milano e diplomata allo IED, dal 2017 al 2019 è stata Presidente mondiale di WDO (World Design Organization), organizzazione non governativa che promuove il design nel mondo.

E' la seconda donna ad avere rivestito questo ruolo. Precedentemente era stata Presidente nazionale di ADI (Associazione volontaria per il DisegnoIndustriale in Italia) e membro del Consiglio Italiano del Design presso il Ministero per i beni culturali. 

Nell’intervento Bocchietto ha sottolineato quanto il design in Italia abbia accompagnato e interpretato i cambiamenti sociali: ne sono esempi il telefono Grillo di Zanuso e la macchina da scrivere rossa “Valentina” dell'Olivetti, che diventa uno dei simboli della rivoluzione sessuale degli anni '60 e che incarna la tendenza alla giocosità e all'ironia che hanno reso il design italiano vincente nel mondo.

L'artista si è soffermata sugli aspetti sociali del design, sull'influenza che questo ha avuto nella mentalità collettiva, sugli oggetti diventati simbolo di momenti storici, di cambiamenti, di tendenze culturali o anche solo di attimi rimasti impressi nell'immaginario collettivo come Fantozzi che cade dalla poltrona Zanotta.

Ha rimarcato quanto i designer italiani abbiano raggiunto il successo mettendo a frutto le influenze culturali che appartengono a tutti gli italiani e che derivano dalla nostra storia, di cui non siamo pienamente consapevoli, ma che ci regalano un naturale tendenza alla bellezza.

Luisa Bocchietto è poi passata a parlare delle sue esperienze nel campo e di quanto siano state importanti la determinazione e la testardaggine per vedere realizzati i suoi progetti, il più conosciuto dei quali è il “Vas-One”, in cui ha concentrato design, praticità, risparmio, innovazione e quotidianità e che è diventato icona nel mondo del design outdoor.

Nel momento in cui diventa presidente di WDO l'organizzazione, pur facendo tesoro dell'insegnamento del design industriale, si apre a collegamenti con le istituzioni, gli enti, i comuni affinchè le città possano utilizzare il design come leva di cambiamento e per arrivare anche in quelle parti del mondo meno partecipi, Africa, Sud America, India.

Il design diventa design a tutto tondo. Oggi WDO vuole contribuire a uno sviluppo sostenibile, perchè al centro delle azioni del singolo deve esserci il benessere del pianeta e il design diventa uno strumento utile anche in questo senso.

I ragazzi hanno poi potuto confrontarsi con  l’architetto che li ha spronati a essere intraprendenti, curiosi e a sfruttare le potenzialità anche di aziende minori che “non sanno ancora di avere bisogno di voi”.

E quanto il covid e questo particolare momento storico possono influire sul design? Anche in questo caso sarà necessario investire sulla sostenibilità e capire inoltre che può esistere un legame fra design e sanità, progettando oggetti più funzionali o concretizzando collaborazioni.

Il design italiano continuerà a essere riconosciuto a livello mondiale? Essere italiani è un biglietto da visita importante, ma non bisogna vivere di rendita, bisogna investire sul futuro e creare connessioni con il mondo politico e istituzionale, insomma bisogna imparare a “fare sistema”, a essere collaborativi e coesi nel design come nella vita di tutti i giorni.

 

C.S.

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