A partire da domani 4 giugno l'Anas ha disposto il divieto di transito per i veicoli aventi massa complessiva a pieno carico superiore a 44 tonnellate sul ponte dell'Olla, in località Gaiola, sulla statale 21 del Colle della Maddalena.
Il divieto sarà operativo dalla mezzanotte di domani giovedì 4 giugno 2020. Non esiste una data di fine, il che fa supporre che il divieto sarà permanente.
Su questo ponte e sulla sua stabilità sono stati sollevati, negli anni, molti dubbi. Ma l'ordinanza dell'Anas, in premessa, lo mette nero su bianco: "sul ponte dell'Olla sito tra le progressive chilometriche 5+850 e 6+000 della statale 21 sono state eseguite una serie di indagini tecniche per verificare la funzionalità statica della struttura e, che dall'esito delle indagini condotte, è emerso che il ponte in questione non presenta problemi strutturali".
Perché vietare il passaggio ai mezzi con massa superiore, a pieno carico, a 44 tonnellate se l'opera non presenta problemi strutturali?
Se lo è chiesto anche il sindaco di Gaiola Paolo Bottero: "E' un'ordinanza curiosa, direi senza capo né coda. Questa decisione pare non avere alcun legame con le prove di carico effettuate nei mesi scorsi e di cui attendiamo ancora la relazione. Non escludo, con l'avvallo dell'Unione Montana, di chiedere una perizia di parte".
Una ventina di giorni fa l'onorevole Monica Ciaburro (FDI), che è anche sindaco di Argentera, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
"il ponte dell’Olla è stato progettato, concepito e realizzato in un’epoca storica nella quale vi era prevalentemente un transito di carri, trainati da cavalli, e piccole autovetture, ovvero non un passaggio giornaliero di circa mille autotreni da diverse tonnellate di carico; essendo il manufatto vistosamente ammalorato, l’amministrazione comunale di Gaiola ha più volte richiesto all’Anas di fornire i risultati delle ispezioni effettuate sulla struttura, che presenta evidenti danni strutturali, ispezioni secondo le quali non si ravvisa il rischio di danno strutturale;
il sindaco di Gaiola, Paolo Bottero, ha sollevato numerose preoccupazioni, oltre che per il potenziale pericolo di un eventuale peggioramento statico delle condizioni strutturali del ponte, anche per le sue parti esterne vistosamente danneggiate, affacciate sul fiume Stura di Demonte
in risposta è stata comunicata la chiusura del ponte nel mese di dicembre 2019 per prove di carico da effettuarsi in data 4 dicembre, i cui dati, richiesti dal sindaco all’Anas nel gennaio 2020, non sono pervenuti;
a predetta richiesta è seguito un ulteriore sollecito alla prefettura di Cuneo e all’Anas, sottoscritto anche dal presidente dell’Unione Montana Valle Stura a nome dell’assemblea dei sindaci, per confrontarsi riguardo alle ultime evidenze raccolte, richiesta che, alla data del 16 aprile 2020, non ha trovato alcuna risposta;
si tratta di un’infrastruttura essenziale per collegare il traffico cittadino e commerciale che dall’Italia, attraverso la provincia di Cuneo, sfocia in Francia, necessario per aziende di portata nazionale e internazionale quali, per altro, la nota azienda dell’Acqua Sant’Anna, che fa riferimento alle sorgenti di Vinadio, in alta Valle Stura;
in data 9 aprile 2020 è stato riportato a mezzo stampa il crollo del viadotto di Albiano Magra, che presenta molte similitudini con il predetto ponte dell’Olla; sempre a mezzo stampa emerge che il comune di Aulla (MS) abbia, in una corrispondenza con l’Anas, segnalato per cinque volte i problemi di stabilità del ponte, tra cui crepe nella carreggiata dell’infrastruttura, dubbi ridimensionati dai referenti Anas, fino al fatidico crollo del 9 aprile 2020.
Cosa ha chiesto al ministro la Ciaburro?
Nuovi controlli sull'attuale stato dell'infrastruttura oltre all'immediata messa in sicurezza delle parti esterne danneggiate, in concertazione con l'amministrazione comunale di Gaiola; un tavolo di confronto con gli enti locali per definire la realizzazione di una infrastruttura di raccordo alternativa e complementare al ponte dell'Olla.
La risposta pare stare tutta nell'ordinanza: va tutto bene, ma alcuni mezzi è meglio che non passino.
La conclusione di Bottero non può essere che quella di accettare, per ora, ciò che l'Anas ha stabilito: "Non abbiamo elementi per confutare ciò che dicono. Evidenzio ancora la curiosità di un divieto che segue la premessa: è tutto a posto".