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Attualità | 18 maggio 2020, 15:30

Anche Uncem scrive al Governo: “Paesana non deve perdere la terza sezione della scuola dell’infanzia”

I presidenti Riba e Bussone: “Le soglie minime per formazione di classi o mantenimento di sezioni, ma anche di dirigenze scolastiche, devono essere diverse nei territori montani rispetto alle aree urbane”

La scuola dell'infanzia di Paesana

La scuola dell'infanzia di Paesana

Anche l’Uncem, Unione nazionale Comuni ed Enti montani, appoggia l’appello lanciato dal presidente dell’Unione del Monviso, Emidio Meirone, contro la possibile chiusura di una sezione della scuola dell’infanzia di Paesana.

Sul tema, infatti, dopo la lettera di Meirone (indirizzata anche a Uncem), intervengono Lido Riba e Marco Bussone, rispettivamente presidenti regionale e nazionale.

Riba – ex assessore e consigliere regionale – conosce bene la realtà della Valle Po. Amministratore di lungo corso, è stato infatti anche consigliere comunale di Ostana (dal 2004, attualmente ancora in carica) mentre, in passato ha seduto anche ai banchi della Comunità montana.

Insieme a Bussone, Riba sostiene che la scuola dell'infanzia di Paesana non debba perdere la terza sezione.

L’Uncem ha scritto ai ministri dell'Istruzione, Azzolina, agli assessori regionali Chiorino e Carosso, ai deputati Ugo Parolo (presidente dell'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna) ed Enrico Borghi (consigliere del Governo per la Montagna).

Rifacendosi alle lettere già trasmesse dalle Istituzioni locali, l’Uncem ha chiesto di “salvaguardare numeri, esigenze dei territori, organizzazione.

Paesana non può avere una sezione in meno alla scuola dell'infanzia, struttura peraltro moderna, nuova, aggiornata a tutti i protocolli di sicurezza, green e smart, solo perché scende di qualche unità di iscritti sotto i 45 allievi minimi. Questi parametri vanno rivisti”.

In più di un'occasione Uncem ha evidenziato, nel corso degli ultimi anni, la necessità di modificare numeri e parametri per l'organizzazione delle scuole nelle aree montane del Paese, facendo riferimento all’articolo 44 della Costituzione e anche alla vigente legge 158/2017 sui piccoli Comuni – aggiungono Bussone e Riba - Le soglie minime per formazione di classi o mantenimento di sezioni, ma anche di dirigenze scolastiche, devono essere diverse nei territori montani rispetto alle aree urbane.

Questo deve essere non inteso quale deroga, bensì come riconoscimento delle specificità territoriali e della capacità dello Stato, con le Regioni e gli Enti locali di erogare efficaci servizi anche nelle aree interne e montane, la metà del nostro Paese.

Non rinunciamo, insieme, a questa necessità. Costruiamo proposte e soluzioni, per rispondere efficacemente alle istanze delle comunità e degli Enti territoriali. Vale anche oggi per Paesana e per altre situazioni che vengono segnalate a Uncem".

Ni.Ber.

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