L’arrivo incontrollato di migranti a Saluzzo per la stagione della frutta, con conseguenti accampamenti spontanei, corre il rischio di far diventare la città una “zona rossa sanitaria”, con il “blocco totale dell’attività economiche, già duramente provate dall’isolamento imposto dal Governo nelle passate settimane”.
Ad ipotizzarlo Enrico Falda, medico veterinario e presidente del Consiglio comunale cittadino. Che – oggi – dopo le missive del sindaco Mauro Calderoni ha deciso anch’egli di scrivere a Regione Piemonte, Unità di crisi regionale, Prefettura di Cuneo, Questura di Cuneo, Asl Cn1, Provincia di Cuneo, Dipartimento della Protezione civile e ai Ministeri della Salute, Interno e Agricoltura.
Falda ripercorre le criticità della questione “migranti della frutta”, con una “stagione per la raccolta alle porte, in presenza dell’emergenza sanitaria COVID-19” che compromette “l’ospitalità temporanea per lavoratori stagionali senza fissa dimora”.
Come ormai è noto, i Comuni del Saluzzese, insieme, hanno condiviso con una lettera alla Regione Piemonte a fine aprile, la richiesta di "prescrizioni generali volte alla tutela sanitaria degli stagionali senza fissa dimora e di tutta la popolazione".
A sua volta, come abbiamo ampiamente illustrato sul nostro giornale, Calderoni ha chiesto, a metà aprile, “l’attivazione di verifiche e monitoraggi di eventuali presenze di lavoratori stagionali senza fissa dimora sul territorio locale, disponendo, all’occorrenza, i protocolli operativi, per il trattamento e le procedure del caso, con il coinvolgimento degli Enti e soggetti competenti in ambito sanitario”.
Poi, a inizio maggio, la nuova richiesta del sindaco, per ottenere “provvedimenti al fine di evitare il rischio di focolai Covid-19, a causa di accampamenti abusivi di lavoratori stagionali senza fissa dimora, provenienti da altre Regioni italiane”.
Non solo. Anche il Consiglio comunale, all’unanimità, il 28 aprile, “ha espresso, al presidente della Regione ed agli assessori competenti, disponibilità e piena collaborazione, nella ricerca di soluzioni abitative alternative, propedeuticamente anche per fronteggiare l’emergenza epidemiologica”.
Nel frattempo, in città stanno arrivando i primi lavoratori stagionali senza fissa dimora, visto l’approssimarsi dell’inizio della raccolta dei piccoli frutti.
“Una situazione di affollamento ed accampamento presso il Foro Boario di Saluzzo di persone già di per sé fragili, non supportate da controlli ed assistenza sanitaria, potrebbe innescare un grave pericolo di diffusione dell’epidemia nella comunità saluzzese – scrive Falda – mettendo a repentaglio la salute dei nostri concittadini, con il grave rischio che la nostra città possa diventare ‘zona rossa sanitaria’ ed il conseguente blocco totale dell’attività economiche, già duramente provate dall’isolamento imposto dal Governo nelle passate settimane”.
Che, quindi, torna a chiedere, a nome di tutto il Consiglio comunale, “di attivare con urgenza inderogabile un attento controllo volto ad identificare la presenza di lavoratori stagionali senza fissa dimora sul nostro territorio ed a evitare il crearsi di accampamenti non autorizzati!.
“Serve predisporre un protocollo da attivare nel caso di persone non residenti e senza riferimenti alloggiativi, raggiungano l’area saluzzese nella speranza di trovare occupazione presso le nostre aziende agricole, con controlli territoriali attraverso le forze dell’ordine predisposte al fine del rispetto del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che vieta lo spostamento tra regioni italiane senza valido motivo”.
Infine, la necessità è quella di “attivare urgentemente le procedure amministrative per la collocazione di container alloggiativi all’interno delle aziende agricole”.
“Il Consiglio comunale – chiosa Falda – ribadisce la piena disponibilità ad ogni forma di collaborazione, in modo particolare nei confronti del dottor Giuseppe Guerra, a cui va rivolto il nostro ringraziamento per la disponibilità dimostrata nell’accettare il difficile incarico di commissario straordinario per gli aspetti sanitari relativi all'emergenza migranti frutta estate 2020”.