Il primo Consiglio comunale in videoconferenza (almeno per metà, visto che presidente, segretario e alcuni assessori e consiglieri erano presenti in municipio) della storia della città di Mondovì è destinato a rimanere negli annali e non certo per l'unicità dell'evento.
Nell'ambito di una discussione circa una variante al piano regolatore, alla quale il consigliere Giampiero Caramello (Forza Italia) non ha potuto partecipare perché in conflitto di interessi, lo stesso ha lasciato al collega di minoranza Guido Tealdi (Lega) un documento in merito al provvedimento da leggere in sua vece. Cosa che Tealdi ha fatto, pur premettendo di trovarsi in totale accordo con quanto scritto da Caramello e di sentire come sue quelle parole.
Un comportamento non proprio ortodosso e ligio al regolamento del consesso cittadino quello adottato da Caramello, hanno fatto notare in coro gli esponenti della maggioranza e, a questo punto, è intervenuto il sindaco, Paolo Adriano, che, via webcam, ha asserito: "Non mi stupisco: del resto, Caramello ha occupato per mesi due ruoli incompatibili, essendo consigliere comunale e presidente del 'Casati'".
Un'autentica bomba sganciata dritta sui banchi del Consiglio monregalese, fra l'imbarazzo generale dei presenti (virtuali e non). Ma da dove nasce l'accusa del primo cittadino? È bene ricordare che Giampiero Caramello non figurava fra i componenti originari del Consiglio comunale insediatosi nel 2017 dopo la vittoria nella corsa alla fascia tricolore da parte di Adriano; al posto suo, infatti, c'era Donatella Garello, preside dell'istituto alberghiero "Giolitti Bellisario" di Mondovì e sconfitta al ballottaggio elettorale.
Poi, però, Garello annunciò le sue dimissioni dopo pochi mesi dall'inizio dell'avventura alla guida dell'opposizione e a lei subentrò proprio Caramello, il quale, nel febbraio 2018, sottoscrisse una dichiarazione con la quale negava la presenza di elementi di incompatibilità nel proprio curriculum vitae con la carica che di lì a breve sarebbe andato a ricoprire e, contemporaneamente, abbandonò la presidenza dell'istituto "Casati-Baracco".
O almeno, così sembrava: pare che ora siano spuntati due documenti che attesterebbero che per alcuni mesi Caramello avrebbe conservato la presidenza (senza percepire compenso alcuno, poiché trattasi di incarico non retribuito), sino all'insediamento del successivo cda, capitanato da Giorgio Bertolino.
Il consigliere Giampiero Caramello, essendosi dovuto assentare per le ragioni di cui sopra al momento del dibattito, non ha potuto replicare alle accuse mosse nei suoi confronti dal sindaco. L'abbiamo raggiunto telefonicamente per offrirgli la possibilità di fornire la sua versione dei fatti e, nel ringraziarci, ha dichiarato che nelle prossime ore darà una risposta.