Il crollo del ponte ad Albiano sul Magra avvenuto ieri in Toscana ha fatto tornare la pulce nell'orecchio all'ex sindaco di Gaiola Fabrizio Biolè. Che ha messo in evidenza alcune analogie con il caso del ponte dell’Olla, lungo la statale 21 “della Maddalena”. Entrambe le strutture gestite da Anas.
A fine 2017, l'allora sindaco Biolè aveva segnalato all'Ente nazionale per le strade una lunga crepa verticale su un'arcata del trafficatissimo ponte dell'Olla a Gaiola percorso ogni giorno da centinaia di camion. A gennaio 2018 nuove infiltrazioni e distacchi. Ne erano seguiti controlli e sopralluoghi da parte di Anas che, nel febbraio 2019 aveva deciso di non adottare nessun provvedimento di limitazione non avendo “riscontrato comportamento anomalo del ponte”. Dopo altre segnalazioni, nel dicembre 2019, sono state fatte nuove prove di carico da parte di Anas che, ad oggi, non hanno portato ancora ad alcuna documentazione e risposta.
Ebbene, secondo Biolè, le lettere inviate da Anas al comune di Aulla sono analoghe a quelle da lui ricevute quando era sindaco di Gaiola.
Ironicamente invita a trovare le differenze
Nell'agosto 2019 ANAS inoltrava missiva al Comune di Aulla (MS), asserendo testualmente che:
"...siamo a comunicare a Codesta Amministrazione Comunale che il Viadotto Albiano in questione non presenta al momento criticità tali da compromettere la sua funzionalità statica: sulla base di ciò non sono giustificati provvedimenti emergenziali per il viadotto stesso"
Nell'aprile 2020 il viadotto (alto circa 8 metri dal pelo dell'acqua) collassa integralmente al suolo causando fortunatamente solo danni lievi.
Analogamente, nel febbraio 2019 ANAS inoltrava missiva al Comune di Gaiola (CN), asserendo testualmente che"...in riscontro alla corripondenza inercorsa con Codesta Amministrazione comunale in merito all'opera in oggetto (Ponte dell'Olla sulla statale 21 con un'altezza dal pelo dell'acqua di 64 metri e un passaggio di circa 600 tir al giorno, n.d.r.), si conferma quanto già comunicato precedentemente, che dalle ispezioni, accertamenti, indagini e prove dinamiche eseguite (...) non si è riscontrato comportamento anomale del ponte;per cui non è stato adottato nessun provvedimento di limitazione".
Si chiede dunque Biolè: "Ad aprile 2020 i 3000 abitanti della Valle, i 200 camionisti e le migliaia di automobilisti che vi transitano ogni giorno hanno davvero la sicurezza che non vi siano potenziali problemi sul ponte anche a seguito dei ripetuti e continui ditacchi di materiale documentati?"
Una polemica condivisa dall'attuale primo cittadino Paolo Bottero: “Ci sono analogie abbastanza evidenti sul fatto che a Gaiola, come ad Albiano, ci siano state continue segnalazioni di problematiche fatte ad Anas”.
“Non solo – continua il sindaco Bottero -: il ponte di Gaiola non va soltanto considerato come una struttura di passaggio, perché insiste su attività del comune, come la canoa e alcuni passaggi agricoli. Se è vero che la competenza del ponte spetta ad Anas, la competenza del territorio è a carico del sindaco”
Il comune di Gaiola inoltre sta ancora aspettando l'esito delle prove di carico effettuate da Anas il 4 dicembre 2019 sul ponte dell'Olla. “Sono passati oltre 4 mesi! – denuncia Bottero -. Abbiamo lasciato passare le festività. A gennaio 2020 abbiamo inviato una prima lettera ad Anas chiedendo i dati, ma niente. A febbraio abbiamo scritto insieme al presidente dell'Unione Montana per avere un incontro atrraverso la Prefettura. E neanche la Prefettura ci ha risposto. Perché quando chiedono un dato ad un sindaco c'è l'obbligo di rispondere entro un termine prefissato e invece tutti questi enti possono permettersi di non rispondere?”
E rincara la dose: “Il ponte dell'Olla è stato ricostruito nel secondo dopoguerra per carri e camion leggeri. Oggi è percorso da più di 800 tir carichi tutti i giorni. È inutile scandalizzarsi in Italia quando crolla un ponte. Se accade qualcosa a Gaiola che nessuno ci dica che non l'avevamo detto! Non si faranno sconti a nessuno!”