L’ex Gianotti di Saluzzo, nel palazzo della Torre diventerà “la cittadella della gioia”. La parte al piano inferiore dell’immobile situato tra via Tapparelli e via Griselda, verrà riconvertita in unità abitative per persone bisognose.
Ospiterà inoltre strutture della Caritas Diocesana.
L’annuncio da parte del vescovo monsignor Cristiano Bodo, questa mattina in conferenza stampa in Vescovado, prima novità di un lungo elenco.
L’operazione potrà avvenire grazie al conferimento del bene da parte della Fondazione Gianotti onlus che dà l’opportunità della riconversione alla Ream, ramo operativo della Fondazione CrTorino presieduta da Giovanni Quaglia.
La firma dell’accordo avverrà nel mese del prossimo gennaio. La parte di edificio in questione verrà diviso in appartamenti destinati a “persone che vivono situazioni di difficoltà economia o sociali e che non possono permettersi una situazione abitativa dignitosa per la famiglia – Monsignor Bodo, presidente del Gianotti – Ospiterà inoltre il centro d’ascolto e il corso di alfabetizzazione della Caritas diocesana. Sarà inoltre un luogo di accoglienza per donne in difficoltà e senza casa “. E’ previsto infine un centro convegni diocesano.
Secondo una prima ipotesi, comunica il segretario/economo dell’Ente Domenico Botto, con il recupero che interessa oltre 2000 metri quadri, si realizzeranno una ventina di unità abitative di varia metratura.
Alla base dell’operazione sottolinea il Vescovo c’è l’attenzione alle famiglie del territorio in grave difficoltà e la volontà di dar loro dignità. Il canone di affitto terrà conto di questo e sarà molto contenuto.
Nato come Ente morale nel 1864, prendendo il nome di un vescovo di carità come Gianotti, che si occupava di minori e poveri della città, con questa operazione si dà continuità allo scopo e ai servizi che l’Ente, ora con sede a Villa Luppo in via dei Romani, non ha mai abbandonato.
Botto ne ha illustrato fasi e passaggi. Nel palazzo della Torre in via Griselda l’istituto Gianotti rimase fino al 1998, formando generazioni di artigiani e falegnami saluzzesi, molti dei quali andati a bottega dal padre simbolo dell’artigianato Amleto Bertoni.
Fino al 2012 ospitò poi la scuola d’Arte Bertoni (ora alla Caserma Musso), negli stessi ambienti dove, nel 2014, l’agenzia formativa salesiana Cnos Fap, ha avviato i corsi di panificazione, pasticceria, estetica.
Tra i plus dell’operazione viene sottolineata la valenza di rivitalizzazione e socializzazione di quest’area nel centro storico, poco frequentata.