Medaglia d'oro al concorso nazionale "La scuola adotta un monumento" per la classe 4^A della scuola Statale G. Arpino di Sanfrè.
Il premio non è stato assegnato ad un unico vincitore, ma a un’intera classe di 16 allievi, che lo scorso anno ha partecipato al Concorso nazionale “La scuola adotta un monumento”, riuscendo a conseguire la medaglia d’oro: su 1300 Istituti partecipanti, solo 67 sono stati premiati e tra questi anche i giovani studenti di Sanfrè.
"Erano tutti lì. Emozionati, belli, piccoli e grandi allo stesso tempo, ma soprattutto uniti - scrivono dall'associazione dei Genitori Sanfrè -. Come ha sapientemente evidenziato il maestro Dario Roasio, vivificante promotore dell’iniziativa, una vittoria risultante soprattutto da affiatamento, collaborazione, solidarietà e spirito di corpo, tutti valori immortali che troppo spesso vengono disattesi e di cui la scuola di Sanfrè si è fatta trionfalmente paladina: per la premiazione i vincitori erano invitati a Napoli, città patrocinante del concorso, ma i soli 7 posti messi a disposizione dagli organizzatori avrebbero escluso parte della classe, la quale all’unisono, ha pertanto scelto di rimanere. O tutti o nessuno! E i festeggiamenti a Sanfrè, in presenza di familiari, amici e conoscenti, oltre che dell’intero corpo docente, del Dirigente Scolastico Professor Secondino Bossolasco e del Vicesindaco Bruno Petiti, è stata veramente toccante. In un salone spartano in cui un enorme tricolore campeggiava a sottolineare un’italianità che ha portato Sanfrè alla ribalta nazionale, un po' di Napoli nel nostro nord e un po' del nostro paesino in quello stesso sud che appartiene anche a noi…Meraviglioso. E poi il cortometraggio che ha decretato la vittoria del Santuario Madonna del Popolo, la rievocazione della pestilenza seicentesca che ne ha motivato la costruzione, le ambientazioni, i costumi e i significativi dialoghi con cui la 4^A ha illustrato la nascita di questo monumento da adottare al fine di diffondere la conoscenza e di preservarne la bellezza nel tempo… E poi le immagini dei nostri bambini, presentati sia singolarmente, sia all’interno della classe di cui dimostrano di sentirsi parte integrante, la scuola che unisce, la cultura come ponte e collegamento tra anime, il rispetto del patrimonio artistico, l’esaltazione delle radici culturali di una collettività che, grazie all’iniziativa di un concorso come quello napoletano, grazie a docenti avveduti e a bambini volenterosi e capaci, si è sentita infinitamente unita in un’atmosfera di comunione e di identità che sarebbe bello respirare più spesso. Lo avrebbero mai immaginato i poveri cittadini sanfredesi duramente colpiti dalla peste, che i loro immani sacrifici nella costruzione del Santuario, a distanza di secoli avrebbe mietuto frutti così pieni di sapore e dolcezza?".