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Politica | 15 marzo 2019, 07:17

Il centrodestra ha raggiunto l’intesa sui candidati sindaci nelle quattro maggiori città della Granda

Carlo Bo (Forza Italia) ad Alba; Annalisa Genta (Lega) a Bra; Dario Tallone (Lega) a Fossano; Alessandra Piano (Lega) a Saluzzo. Per Fratelli d’Italia si cercheranno compensazioni con vicesindaci, assessorati o in enti di emanazione comunale. Ma per spartire il bottino prima bisogna vincere

Il centrodestra ha raggiunto l’intesa sui candidati sindaci nelle quattro maggiori città della Granda

C’è un tempo per indugiare e un tempo per decidere. Anche quest’ultimo, che sembrava non arrivare mai, è giunto.

Deve essere stato più o meno questo il leit motiv che ha spronato i tre partiti del centrodestra ad accelerare la chiusura delle alleanze e ad indicare i candidati sindaci ad Alba, Bra, Saluzzo e Fossano, nonostante la candidatura più importante, quella di Alberto Cirio in Regione, sia ancora al palo.

Il rischio di ulteriori temporeggiamenti avrebbe significato la perdita di altri pezzi e il timore che qualcuno dei tre partiti partisse per conto proprio mandando gambe all’aria l’alleanza ha indotto tutti a miti consigli.

Questa l’intesa spartitoria raggiunta al “tavolo” tripartito: tre alla Lega e uno a Forza Italia. Carlo Bo (Forza Italia) ad Alba; Annalisa Genta (in quota Lega pur non risultando iscritta) a Bra, già partita per la campagna elettorale motu proprio prima ancora che la sua candidatura venisse ufficializzata; Dario Tallone (segretario cittadino della Lega) a Fossano; Alessandra Piano (in quota Lega ma anche in questo caso “civica”) a Saluzzo.

I casi più complessi sono risultati essere quelli di Saluzzo, dove il centrodestra aveva registrato defezioni a raffica in settimana. Complicato appariva anche il nodo Fossano, sciolto ora con la scesa in campo di Tallone, nonostante la sua candidatura fosse stata smentita dal segretario provinciale e senatore del Carroccio Giorgio Maria Bergesio non più tardi di qualche giorno fa.

Proprio quest’aspetto potrebbe far sorgere ancora qualche dubbio sulla città degli Acaja, che verrà comunque sciolto nel fine settimana. La Lega fa la parte del leone, aggiudicandosi tre candidati sindaci su quattro. Forza Italia avrebbe voluto di più, ma ha dovuto accontentarsi di Alba, che in ogni caso è pur sempre la più importante delle quattro.

Chi resta a bocca asciutta sono i Fratelli d’Italia che non riescono a spuntare alcun primo cittadino. Saranno probabilmente compensati in altri centri piemontesi e, per quel che riguarda la Granda, con diverse modalità di “indennizzo”: nella ripartizione degli assessorati o con l’attribuzione della presidenza di qualche ente di emanazione comunale.

Ma la spartizione del bottino, si sa, avviene solo in caso di vittoria. E per sperare di conseguirla bisogna recuperare il tempo perduto e ridurre il vantaggio che le coalizioni civiche di centrosinistra hanno accumulato in queste settimane.

Giampaolo Testa

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