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Politica | 20 dicembre 2017, 10:27

Il Pd pensa ad Emma Bonino per il collegio Alba-Bra-Mondovì-Fossano

Il nome della leader Radicale, di natali braidesi, è scaturito nel corso di un incontro con il segretario regionale Davide Gariglio. Gli esponenti locali del partito la ritengono la carta migliore (e forse l’unica) da giocare per contrastare Enrico Costa

Il Pd pensa ad Emma Bonino per il collegio Alba-Bra-Mondovì-Fossano

Nel Pd del Cuneese si ha ben chiara la percezione di quanto sarà dura la battaglia elettorale, visto che i sondaggi continuano ad essere deludenti, sia a livello nazionale che locale, per il partito di Matteo Renzi. Non c’è istituto demoscopico che indichi il centrosinistra favorito nella provincia Granda: né per ciò che concerne i due collegi uninominali della Camera, né per quello senatoriale. Per dirla alla De Andrè, occorre fare in modo che le contromisure non si limitino all’invettiva.

Per questa ragione, nei giorni scorsi, il segretario regionale del Pd Davide Gariglio ha avuto un incontro con alcuni autorevoli esponenti del partito per cominciare a ragionare di candidature, in vista della direzione nazionale del partito prevista a ridosso di Capodanno. Prima di questo incontro aveva sentito ad uno ad uno i parlamentari uscenti piemontesi e tra questi i cuneesi, Mino Taricco, Chiara Gribaudo e Patrizia Manassero, per capire quali fossero le loro intenzioni.

Ad eccezione della Manassero, che con la designazione a vicesindaco di Cuneo ha annunciato il suo definitivo abbandono dalla vita parlamentare, gli altri due suoi colleghi hanno manifestato la volontà di restare in campo. Con quali ruoli è presto per dirlo. Si continua a vociferare di Mino Taricco per il collegio camerale uninominale Cuneo-Saluzzo-Savigliano, ma è un’ipotesi che andrà valutata con attenzione, dal momento che il sindaco di qualche importante città sta storcendo il naso lasciando intendere che preferirebbe altre soluzioni.

Resta quanto mai probabile l’indicazione di Chiara Gribaudo sulla quota proporzionale nel collegio plurinominale Cuneo-Asti-Alessandria. Ma anche questa evidenzia difficoltà, vista la richiesta di patron Oscar Farinetti di affidare il ruolo di capolista al vitivinicultore tortonese Walter Massa.

Gribaudo, vigendo l’obbligo di alternanza di genere nel listino, sarebbe comunque pur sempre la numero due, ma con l’aria che tira la rielezione non sarebbe più così sicura. Qualcuno la vorrebbe sul collegio uninominale di Cuneo, ma il puzzle delle candidature del centrosinistra dovrà tener conto anche di Andrea Olivero, viceministro uscente alle Politiche Agricole, che sta lavorando ad una lista civica fiancheggiatrice che fatica però a vedere la luce.

Dai contatti che Gariglio ha avuto nell’Albese, terreno ostico e impervio per il centrosinistra, è spuntato, a sorpresa, il nome di Emma Bonino, l’esponente radicale che ha dato vita qualche giorno fa alla lista “+Europa”. Una formazione che per partecipare alla competizione elettorale dovrà però raggiungere il numero di firme necessarie, dal momento che oggi non è presente in Parlamento.

“La legge elettorale – ha detto la Bonino nel presentare la sua iniziativa politica - non parla né di programmi comuni, né di candidati premier comuni. Prevede un apparentamento tecnico. Con il Partito Democratico abbiamo piattaforme diverse su diversi punti. In questa campagna elettorale però – ha osservato - dobbiamo frenare l’ondata sovranista, nazionalista, anche un po’ razzista, che va alla grande in molti paesi europei, e difendere con le unghie e con i denti il progetto europeo, che è l’unico futuro possibile in questo mondo così incerto”

Musica per le orecchie per il Pd che starebbe pensando all’esponente radicale, di natali braidesi, per il collegio uninominale Alba-Mondovì-Bra-Fossano. Per ora è poco più di un’ipotesi, visto che dovrà fare i conti con la disponibilità dell’interessata la quale, ovviamente, correrà anche in altri collegi, ma è indubbiamente una mossa politica astuta. Il Pd sa che deve fare di necessità virtù.

La carta Emma Bonino rappresenta sicuramente un buon appeal anche in talune fasce di elettorato del centrodestra; non va infatti dimenticato che era stato proprio Silvio Berlusconi, nel 1995, a indicarla come Commissario Europeo, ruolo che la Bonino esercitò fino al 1999. Ammesso e non concesso che l’interessata sia disponibile, per Enrico Costa si tratterebbe certamente della rivale più temibile che potrebbe incrociare sul suo percorso, fino a ier l’altro tutto in discesa.                     

Giampaolo Testa

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