Attualità - 21 agosto 2017, 17:15

Cadeva oggi a Valcurta il partigiano "Saetta", Giuseppe Lattanzi

Viene abbattuto con raffiche di mitra ed il suo corpo perquisito alla ricerca di documenti

Valcurta 1944, una giornata di sole con uno dei rastrellamenti più violenti organizzati dalle truppe naziste determinate ad espugnare la valle dal controllo partigiano.Risaliti sino a San Eusebio, nel costone destro salendo verso Valmala, intercettano il partigiano diciottenne Giuseppe Lattanzi della 181a Brigata Garibaldi Morbiducci mandato in avanscoperta dal comando partigiano.

Viene abbattuto con raffiche di mitra ed il suo corpo perquisito alla ricerca di documenti.

Lasciato sul campo senza sepoltura verrà poi recuperato alcuni giorni dopo dai cugini Antonio e Giovanni Fino di Melle, all'epoca trentenni e residenti vicino al luogo del mortale agguato.

Grazie al sacrificio di Saetta, questo il nome di battaglia, la formazione partigiana si porrà in salvo perlomeno sino al marzo del 1945 dove i vertici della 181^ verranno annientati nell'eccidio di Valmala.

L`avvocato Alessio Ghisolfi, autore di pubblicazioni e ricerche storiche così ricorda il prozio :"aveva seguito suo padre, antifascista romano del CLN, e si era unito ai suoi concittadini di poco più grandi di lui, Boero, Peirano, Raze` nella 181` Brigata.Dopo la sua uccisione il comando creò il Distaccamento Lattanzi e la bandiera di quel gruppo è oggi custodita nel Municipio di Verzuolo dall`Anpi"'

Saluzzo ha intitolato una strada agli antifascisti Francesco e Giuseppe Lattanzi.

cs