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Viabilità | 19 luglio 2017, 12:01

Niente tir sulla RD6204? Per Astra e Confartigianato autotrasportatori "la soluzione si chiama circonvallazione"

Guido Rossi e Aldo Caranta concordano: "Scaricare la responsabilità su chi lavora invece di proporre soluzioni di viabilità alternativa è fortemente ingiusto"

I tornanti della RD6204 - Foto di repertorio

I tornanti della RD6204 - Foto di repertorio

Niente tir (ovvero mezzi di trasporto con peso maggiore di 19 tonnellate o di grosso ingombro) sulla RD6204, la strada che si snoda lungo la Val Roya in terra francese per connettere la nostra provincia Granda, e quindi l'Italia, con i "cugini d'Oltralpe": questa è stata la proposta dei sindaci di Breil e Fontan, firmata lo scorso 23 gennaio e contestualmente presentata alla Prefettura delle Alpi Marittime, che ha gettato (nuovamente, purtroppo) tutti gli attori italiani della scena nella preoccupazione.

Lunedì scorso, 17 luglio, i due sindaci hanno incontrato il Prefetto Leclerc, che ha fortemente consigliato loro di annullare l'ordinanza 6/2017 (non applicabile a causa della mancanza dei cartelli stradali adatti) strappando anche una proroga fino al 25 luglio. Ma tra prorogare e annullare c'è una bella differenza, specialmente nelle conseguenze. E le conseguenze preoccupano tutti, come detto, ma in particolar modo le realtà associative del mondo della viabilità e dei trasporti.

"Rifiutiamo la proposta in modo totale - dice Aldo Caranta, presidente Confartigianato autotrasportatori -. La chiusura dell'unico passaggio internazionale della provincia Granda penalizza troppo la valle, e danneggia l'economia cuneese, che come tutti sanno punta molto sulla Costa Azzurra; o la Francia si mette in condizione di assicurare il passaggio a ogni tipo di veicolo, oppure la valle rischia di isolarsi e morire."

Di poco differente il punto di vista del segretario di Astra Cuneo Guido Rossi: "Non può che essere un giudizio negativo, il nostro. E' necessario trovare un equilibrio tra i due interessi in campo, quello dell'economia e quello dei sindaci e delle comunità, entrambi assolutamente legittimi: è vero che il carico di traffico, anche di mezzi pesanti, sulla viabilità di Breil e Fontan è ingente e difficilmente gestibile, ma non si può dimenticare che non esiste turismo senza economia, e quindi senza lavoro. I comuni che si trovano su una via di passaggio come questa hanno certo molti oneri, ma anche vantaggi di diverso tipo."

"La soluzione si chiama circonvallazione, ovviamente - continua Rossi - . Scaricare la responsabilità su chi lavora invece di proporre soluzioni di viabilità alternativa è fortemente ingiusto e bloccare totalmente il passaggio una misura davvero estrema, triste."

E se il 25 luglio prossimo i due sindaci attivassero davvero il divieto, Astra si dimostrerà pronta a far valere le proprie ragioni? "Per ora aspettiamo di vedere come si muoveranno le cose - conclude il segretario - . Speriamo non succeda, e nel buonsenso generale, per ora non vogliamo esasperare ulteriormente gli animi, per il bene dell'intera zona."

simone giraudi

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