Non sono bastate tre ore di discussione per esaurire i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di Borgo San Dalmazzo, riunito lunedì 6 marzo, con molte mozioni delle minoranze; i lavori, a tratti animati da discussioni piuttosto accese, sono proseguiti bel oltre la mezzanotte.
Tre gli argomenti che hanno animato maggiormente il dibattito: la proroga della concessione di gestione del palazzetto dello sport “Andrea Bonfiglio”, sulla quale ha chiesto delucidazioni Ettore Zauli (Pedona Libera); i lavori nella scuola di via Giovanni XXIII, su iniziativa di Zauli, Piermario Giordano e Corrado Biolè (Per Borgo), che hanno presentato richieste anche riguardo la caserma “Mario Fiore” (che ospiteremo in un altro articolo).
Nel 2012 l’associazione Polisportiva Libertas si è aggiudicata, tramite bando pubblico, la gestione del Palazzetto dello Sport “Andrea Bonfiglio”; lo scorso dicembre, in cambio di interventi di manutenzione straordinaria, con il rinnovamento dell’impianto di illuminazione, la società si è vista rinnovare l’appalto, in scadenza il 31 dicembre 2017, per altri 8 anni. Un’operazione che non è piaciuta alle minoranze. Ettore Zauli: “La richiesta della società è del 9 dicembre; la Giunta ha rinnovato la concessione il 13 dicembre. Siete stati velocissimi. Sono state sentite altre società sportive? Siete sicuri che nessun altro potesse interessato a un bando che doveva essere pubblicato il prossimo dicembre?”. Piermario Giordano: “La vostra scelta danneggia altre società, ad esempio l’Asd Borgo San Dalmazzo, che poteva essere interessata alla gestione, o i gruppi sportivi delle parrocchie. È una vicenda triste. Non si è fatto il bene di Borgo, la Giunta non ha avuto un comportamento limpido. Una concessione per 8 anni ha conseguenze pesanti, non so se sia legale”.
La risposta è arrivata dal Sindaco, Gian Paolo Beretta. “Il contratto di gestione prevede che se il gestore attua interventi di manutenzione straordinaria, la concessione possa essere prorogata prima della scadenza dei termini. I risultati della gestione dell’impianto sono soddisfacenti; l’impianto resterà proprietà del Comune al termine della concessione. Agli atti non abbiamo richieste scritte o dimostrazioni di interesse da parte di altre società sportive alla gestione degli impianti”.
Sulla scuola di via Giovanni XXIII le minoranze sono intervenute a gamba tesa. “Abbiamo richiesto un sopralluogo nella fase finale dei lavori – ha detto Zauli -, ma non ci è stato concesso. Il giorno dopo, però, è stata nel cantiere la Dirigente scolastica. Abbiamo richiesto una serie di documenti di fine lavori e di collaudo e abbiamo scoperto che tali fascicoli non sono disponibili, perché i lavori non sono ancora stati ultimati. Sono ancora in corso. I bambini sono rientrati nell’edificio a gennaio, ma il cantiere non è chiuso definitivamente. È possibile? I tempi di realizzazione dei lavori sono quasi raddoppiati: o ci sono stati errori progettuali o gravi mancanze da parte dell’impresa”. “Non dormo sonni tranquilli – ha incalzato Giordano -, sapendo che stiamo parlando di lavori di sicurezza in una scuola. Restano i medesimi dubbi di mesi fa: non era forse il caso di licenziare l’impresa, visti i problemi che ha dato?”.
Dai banchi della maggioranza il capogruppo, Mauro Fantino, ha dato le prime risposte: “Ci sono stati ritardi, qualche disagio, ma ci siamo sempre confrontati con la famiglie e il personale scolastico. A gennaio tutti sono tornati nelle loro aule. Oggi le scuole, anche le medie, sono sicure. Fomentare paure e creare problemi è una cosa grave. La gente non ci crede più”. Lo ha seguito a ruota il sindaco Beretta: “La scuola ha riaperto in sicurezza. I bambini sono rientrati in un edificio migliorato. Per il rapporto con l’impresa sono intervenute parti tecniche e legali. Il disagio è stato minimo. La visita di sopralluogo non è stata concessa dal direttore dei lavori; non ne so il motivo”. Le risposte non hanno soddisfatto i consiglieri di opposizione. “Anziché cercare di capire le ragioni dei problemi, dite che va tutto bene – ha concluso Zauli -. Avete sempre avuto questa aria di sufficienza e superiorità nei confronti delle minoranze. Non ci avere mai permesso di collaborare e intervenire. E non sapremo mai perché il cantiere sia ancora aperto”.