Politica - 20 giugno 2015, 13:26

Ora è ufficiale: Borgo San Dalmazzo è fuori dall’Unione Montana Valle Stura

Consiglio comunale con decisioni storiche: il Comune dismette le quote societarie dell’Ente Fiera Fredda. Alcune delibere ritirate per mancanza del numero legale

“Borgo ha un numero di abitanti tale da non obbligarla alla partecipazione all’Unione montana. Nessun personalismo o campanilismo, ma in questo momento economico non ci conviene restare”. Questa, in sintesi, la motivazione spiegata dal sindaco di Borgo Gian Paolo Beretta ai consiglieri comunali.

Due mozioni, una delle minoranze Per Borgo e Pedona Libera, una della maggioranza, sono state unite in un unico testo da votare in consiglio. Nel pubblico erano presenti anche il presidente dell’Unione Montana, Loris Emanuel e i Sindaci di Vignolo, Rittana e Vinadio, con un rappresentante della minoranza di Demonte. “Abbiamo partecipato alla genesi dell’Unione montana e alla stesura del nuovo Statuto, con il nostro apporto attivo e propositivo – ha continuato Beretta-. Abbiamo richiesto i voti ponderati, non per mancanza di rispetto dei confronti dei comuni più piccoli, ma perché il comune più numeroso potesse avere più peso nelle scelte. Pur essendo una richiesta legittima, questo non è stato concesso. Borgo, inoltre, non ha rappresentanti nella Giunta. Oggi non ci sono più i presupposti per restare nell’Unione. La partecipazione era legata alle sole funzioni montane, ma per il Comune il risultato è avere ulteriori spese, quando abbiamo già difficoltà nella gestione ordinaria del bilancio e delle necessità della città, per una partecipazione a cui non siamo obbligati”.

E ha concluso. “L’uscita di Borgo non ha conseguenze per l’Unione, perché restano i numeri per poter lavorare. Continueremo la collaborazione, dove necessario, con i singoli Comuni”. Concordi nella scelta dell’uscita anche le minoranze, a nome delle quali ha parlato Piermario Giordano (Per Borgo). “Il nostro voto sarà fondamentale, perché per l’uscita dall’Unione montana serve la maggioranza qualificata. Potremmo non votare la vostra mozione, per votare la nostra, ma in questo momento uscire dall’Unione è il bene di Borgo, che noi dobbiamo perseguire. Pertanto abbiamo scelto di condividere la mozione con la maggioranza”. E infine una stoccata a Beretta. “Ci sono tre sedie vuote nei banchi della maggioranza. Il Sindaco deve prenderne atto”.

Per dovere di cronaca, bisogna registrare l’assenza del vicesindaco Mauro Bernardi, dell’assessore Luisa Giorda e dell’onorevole Chiara Gribaudo; assente per impegni di lavoro, tra le minoranze, Corrado Biolè.

La votazione per l’uscita dall’Unione montana è stata unanime. Altra decisione storica per il comune di Borgo è stata la dismissione delle quote societarie (70,31%) dell’Ente Fiera Fredda. Nato del 1995 con l’obiettivo della promozione del territorio, della gestione dell’ufficio turistico e dell’organizzazione delle manifestazioni locali, oggi l’Ente ha un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti.

Il Comune pertanto è obbligato dalla legge a dismettere le quote: non farà più parte dell’Ente Fiera Fredda dal prossimo 31 dicembre. “Il bilancio è in pareggio, gli amministratori non sono retribuiti, ma la partecipazione del Comune non dà agevolazioni né benefici” ha commentato Beretta.

Per le minoranze è intervenuto ancora Giordano.“La partecipazione del Comune è un vincolo per l’Ente Fiera. Potrebbe autogestirsi, ma le quote comunali non le danno piena autonomia. Ora bisogna pensare al dopo. Serve un ente per organizzare le manifestazioni, un ente che, qualsiasi nome abbia, sia distaccato dalla politica, che non sia un bacino elettorale per qualcuno, ma che sia pienamente autonomo e possa richiedere liberamente finanziamenti esterni”. Voto unanime dei presenti anche su questo punto. L’ordine del giorno prevedeva la discussione di altre delibere legate al piano regolatore. Le minoranze hanno abbandonato l’aula e le assenze dei 4 consiglieri, unite a quelle della maggioranza, non hanno consentito di avere il numero legale per la discussione. Delibere ritirate e seconda convocazione del consiglio per lunedì 22 giugno alle 18. 

Barbara Reghezza