Attualità - 30 marzo 2013, 15:03

Fabrizio Biolè: "La linea Cuneo-Ventimiglia non si tocca!"

"Nessuno si azzardi a cancellare questo pezzo di storia: si tratta di una battaglia di civiltà che va combattuta facendo rete tra amministratori, operatori e cittadini"

 

Dopo il massacro eseguito dalla Giunta Regionale sulle linee ferroviarie cuneesi l'anno passato (ricordo che solo Cuneo città ha perso la metà delle linee che ad essa afferiscono), da alcuni giorni si paventa il colpo di grazia: la chiusura graduale del servizio ferroviario della linea Cuneo-Limone-Ventimiglia.   A rappresentanti dei partiti principali che si stracciano le vesti per la triste prospettiva, voglio ricordare che i mancati trasferimenti nazionali al TPL sono stati sanciti dal Governo Monti (PD-PDL-UDC) e che nessuna delle forze politiche a suo sostegno ha mai voluto confrontarsi su una pianificazione delle politiche nazionali sui trasporti che determinasse le priorità vere.

Buona parte delle risorse pubbliche del comparto sono infatti state sistematicamente dirottate sull'alta velocità, con gli inconcepibili effetti di tipo economico - linea AV Torino-Milano costo totale 7,8 miliardi di euro - e devastanti effetti dal punto di vista ambientale - 57 chilometri di torrenti, 73 sorgenti e 45 pozzi prosciugati -. Nei prossimi giorni depositerò un'interrogazione urgente all'Assessore Bonino per conoscere le vere prospettive cui i pendolari e i turisti del territorio andranno incontro secondo le previsioni dell'assessorato.

I lavori per la storica e importantissima linea Cuneo-Ventimiglia si svilupparono tra il 1882 e il 1928, a partire dall'imput iniziale dato in prima persona dal Conte di Cavour negli anni '50 dell'Ottocento. Negli anni '70 del secolo scorso, la linea venne ripristinata dopo i gravi danni inferti dalle truppe tedesche in ritirata. Gli spettacolari viadotti, le gallerie elicoidali e la natura selvaggia delle valli attraversate la rendono una delle tratte ferroviarie più interessanti dell'intero nord Italia. Trovo inconcepibile che solo per ottuse e sbagliate strategie politiche, piemontesi, francesi e liguri debbano perdere un servizio essenziale, anche per la sua valenza turistica, che invece andrebbe salvaguardata e potenziata. Nessuno si azzardi a cancellare questo pezzo di storia: si tratta di una battaglia di civiltà che va combattuta facendo rete tra amministratori, operatori e cittadini!

Fabrizio Biolè, Consigliere Regionale
Gruppo Misto Progetto Partecipato
Assemblea Legislativa del Piemonte

 

r.t.