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Attualità | 20 agosto 2012, 17:18

Vinadio, il Comune rimette a posto la malga di un allevatore per difendere il suo gregge dagli attacchi dei lupi

Il sindaco Angelo Giverso: "Ci siamo accollati l'onere per l'acquisto del materiale e per il trasporto, nell'attesa che qualche 'maitre a penser' indichi una via per rientrare di costi che dovrebbe sostenere lo Stato"

Il sopralluogo alla vecchia capanna del vallone Isciaude a 2.000 metri con il sindaco Giverso, secondo da sinistra nella foto

Il sopralluogo alla vecchia capanna del vallone Isciaude a 2.000 metri con il sindaco Giverso, secondo da sinistra nella foto

Nel 1996 il Consiglio comunale di Vinadio approvò una delibera sulla “nascente” questione dei lupi. Qualcuno, però, si ostinava a dire che si trattava di cani randagi. In sostanza si evidenziavano i problemi che i lupi avrebbero causato all’allevamento ovino. La delibera non prevedeva l’abbattimento dei lupi, cosa già allora ritenuta improponibile dai “maitre a penser” ecologisti , ma chiedeva la cattura dei lupi e la “deportazione” in luoghi meno problematici, dal punto di vista del pascolo, del territorio scosceso delle Alpi marittime.

Le conseguenze dell’incontrollato incremento dei lupi, perché privi di predatori (animali e umani), ha causato dei problemi notevolmente superiori a quelli ipotizzati nel 1996. Allora si temevano le conseguenze per l’alpeggio dei soli ovini sino ad allora lasciati liberi. Da allora tutti i piccoli allevatori con poche decine di pecore hanno dovuto abbandonare l’allevamento perché la custodia continua del piccolo gregge non reggeva dal punto di vista economico. Oggi i problemi si stanno trasferendo anche per l’alpeggio dei bovini.

Una volta in alpeggio le mucche venivano munte ed i vitelli erano tenuti nelle stalle; oggi, come conseguenza della limitazione delle quote latte, le mucche non vengono più munte ma sono “poppate” dai vitelli al seguito. L’anno scorso nel vallone dell’Ischiator di Bagni di Vinadio ci sono stati numerosi vitelli divorati dai lupi (ormai quasi più nessuno ha il coraggio di dire che si tratti di cani randagi).

L’allevatore di Bagni, Giuseppe Degioanni, ha pertanto ritenuto di trattenere le mucche con vitelli nei dintorni di Bagni dove è più facile contenere gli attacchi dei lupi, ed ha trasferito negli alti pascoli del vallone delle Isciaude le mucche senza vitelli. I lupi però non seguono le teorie dei “maitre a pénser”, al posto di selezionare la selvaggina debole e malata, come prevedono i “sacri testi”, preferiscono attaccare le mucche che danno una resa in carne (sia in quantità che in qualità) molto superiore a quella degli animali selvatici. Anche i lupi seguono l’universale principio della fisica del “lavoro minimo”.

Il comune di Vinadio voleva proporre il finanziamento di corsi di formazione per lupi dove per far apprendere ai lupi che lo scopo della loro “reintroduzione” (come molti affermano) é quello di selezionare la selvaggina. Pare che negli anni 30 qualcuno abbia già tentato la stessa cosa con l’uomo, ma anche in quel caso c’è stato il fallimento totale. Come si sa i corsi di formazione, che sicuramente avrebbero trovato finanziamenti pubblici, hanno tempi lunghi e così il Comune di Vinadio ha deciso di tentare di aiutare Cappuccetto Rosso.

Venerdì 3 agosto un gruppo di volontari di Vinadio e della Valle Stura ha dato gratuitamente, come nel caso di recenti incendi, la propria collaborazione per realizzare una capanna confortevole che consente la permanenza del pastore nel gias superiore delle Isciaude. Il tetto della vecchia centenaria capanna a 2000 metri di quota è stato rifatto completamente, risanando anche le mura perimetrali in pietra a secco.

Per permettere i necessari frequenti accessi alla malga è stata fatto anche la manutenzione straordinaria su un tratto della vecchia strada vicinale.

"Il Comune si è accollato, per il momento, l’onere per l’acquisto del materiale e per il trasporto - sostiene il sindaco, Angelo Giverso - in attesa che qualche “maitre a penser” indichi, anche in questo caso, la giusta via per far rientrare questi costi tra quelli che lo Stato, proprietario o padrone dei lupi, dovrebbe sostenere".

Per la cronaca i consiglieri comunali dell’opposizione Riccardo Ambrogio (ex sindaco ed ex dipendente Michelin) e Franco Bagnis (cogestore dell’Albergo Corborant di Bagni e membro del direttivo della caccia CACN4) hanno immediatamente presentato una denuncia per i lavori eseguiti.

 

 

r.g.

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