In data 11 marzo 2015, noi ragazzi della classe 1^LA dell'Istituto "Soleri-Bertoni" di Saluzzo, indirizzo linguistico, ci siamo recati presso la Casa di Reclusione "Rodolfo Morandi" per la collaborazioni con gli studenti della suddetta istituzione carceraria per il progetto di "Cattive Ragazze", che ci ha impegnato per tre giorni e che si concluderà con la nostra futura partecipazione il 18 maggio al "Salone del libro" di Torino.
Nonostante un primo imbarazzo generale, dovuto soprattutto alla novità del posto, nonché dei volti, abbiamo notato fin da subito una voglia condivisa nel volersi confrontare gli uni con gli altri, creando dibattiti di un certo rilievo e affrontando tematiche assolutamente da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della donna nella società moderna, punto di forza del nostro percorso.
Nei giorni successivi ci siamo infatti divisi in gruppi, ad ognuno dei quali è stata affidata una delle 'cattive ragazze' di cui appunto tratta l'omonimo fumetto edito da Sinnos; tra queste: Franca Viola, Claude Cahun, Olympe De Gouges, Antonia Masaniello, Marie Curie, sono parte dei nomi che ci hanno dato tanto su cui riflettere, tracciando un'impronta indelebile nei nostri animi.
Nostro compito è stato andare a 'scavare' ancora più a fondo, per quanto possibile, nelle storie di queste eroine, soffermandoci su particolari a cui spesso si dà poco peso, ma che sono oltremodo importanti; ci siamo soprattutto interessati dell'aspetto familiare delle protagoniste e, ancora una volta, anche per quanto riguarda questa 'piccola' sfaccettatura abbiamo avuto tanto su cui confrontarci.
Ciò che più di tutto il resto ci ha entusiasmato è stata però la continua ricerca di altrettante 'cattive ragazze' che, seppur non comprese all'interno del fumetto, meritano comunque un posto d'onore in questa categoria ed è stato sorprendente scoprire che tali donne fanno anche parte del nostro vissuto personale; madri, nonne, zie: ognuna con qualcosa da raccontare, ognuna fiera delle proprie conquiste.
Di certo, siamo fieri anche noi del lavoro fatto: presentare questo meraviglioso progetto ad un evento importante quale è il "Salone del libro" sarà per noi un onore e siamo infinitamente grati alle nostre professoresse, alla signora Preside, agli agenti di Polizia Penitenziaria e a tutti coloro che ci hanno permesso di cogliere questa preziosa opportunità: l'esperienza vissuta con gli allievi detenuti credo che, in qualche modo, ci abbia fatto maturare tutti un po' e rimarrà per sempre impressa nelle nostre memorie.
Cetta Boccellato, 1^LA