Si è spenta oggi a Milano la celeberrima soprano Magda Olivero. Era nata a Saluzzo da una famiglia di magistrati il 25 marzo del 1910 ed aveva quindi 104 anni e qualche mese. Per quello che sarebbe stato il suo ultimo compleanno aveva ricevuto una telefonata d’auguri dall’allora sindaco Paolo Allemano. Saluzzo non si era mai dimenticata di lei. Anzi. E nel marzo del 2000, con una deliberazione del Consiglio Comunale, le aveva conferito la cittadinanza onoraria (così come Palmi e Reggio Emilia) “per aver saputo fare della sua vita, con grande amore e studio costante, una mirabile opera d'arte”. Nel 1992 era stata insignita dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2008 aveva ricevuto l'Ambrogino d'oro.
Magda Olivero aveva lasciato la capitale del Marchesato quando avevo soltanto 4 anni per trasferirsi a Torino dove avrebbe svolto studi musicali completi (pianoforte, armonia e composizione) prima di intraprendere quelli di canto con i Maestri Ricci e Gerussi.
Il debutto avviene nel 1932, ne “I misteri dolorosi” di Nino Cattozzo, alla radio, seguiti, nel 1933 dal “Gianni Schicchi” di Puccini al Teatro Vittorio Emanuele di Torino. La sua carriera era parsa interrompersi definitivamente nel 1941, anno del suo matrimonio. Dieci anni dopo, invece, nel febbraio del 1951, Magda Olivero era tornata di nuovo a calcare le scene interpretando con grande successo al Teatro Grande di Brescia “Adriana Lecouvreur” di Francesco Cilea, opera che sarà sempre tra i suoi cavalli di battaglia.
Da quel momento la sua carriera era andata in crescendo, soprattutto in Italia, privilegiando il repertorio pucciniano e verista: fu Margherita nel “Mefistofele”, Mimì nella “Bohème”, ManonLescaut in “MadameButterfly”, affianca Minnie ne “La fanciulla del West”, Iris di Mascagni, Fedora di Giordano, Tosca, Il tabarro, La Wally. Riprende immediatamente la sua leggendaria Violetta, già affrontata nella prima parte della carriera, che per un decennio ancora canterà un po' ovunque in Europa.
Nel 1967 per Marga Olivero arriva l’ora del debutto negli Stati Uniti, a Dallas, nella Medea di Cherubini. Il successo è travolgente e la critica sostiene che la sua Medea è l'unica che possa affiancarsi a quella della Callas. Nel 1971 approda finalmente a New York, alla Philarmonic Hall, interpretando alcune arie di Puccini e Cilea e cimentandosi, nel secondo tempo, ne La voce umana di Poulenc. Il pubblico americano le tributa un applauso della durata di 20 minuti alla fine dello spettacolo.
Nel 1975, sessantacinquenne, Magda Olivero debutta al Teatro Metropolitan di New York nel ruolo di Tosca, conquistando la critica e il pubblico americano. La cantante si produrrà negli USA ancora per i successivi cinque anni, con crescente successo.
Il ritiro definitivo dal palcoscenico avviene nel 1981, ancora con “La voce umana” di Poulenc, a Verona, ma la sua carriera non s'interrompe: le sue esibizioni in pubblico continuano fino all'inizio degli anni '90. Nel 1993 incide, a Milano, una selezione di Adriana Lecouvreur, a sessantun anni dal debutto.
Nell'aprile 2009, a 99 anni compiuti, nella grande sala di Palazzo Cusani di Milano, Magda Olivero intona “Paolo, datemi pace” dalla “Francesca da Rimini” di Zandonai, sbalordendo il pubblico presente per vocalità e interpretazione.
Dotata di una tecnica del fiato esemplare, che le consentiva di eseguire filature delicatissime, e di una musicalità solidissima, Magda Olivero ha saputo conservare, se non migliorare le proprie qualità vocali per un lasso di tempo quasi doppio rispetto alla durata normale di una carriera nel campo della lirica.
La sua voce è immediatamente riconoscibile, per la pronuncia personale e chiarissima e soprattutto per l'estrema duttilità nel modificare timbro e dinamica a seconda delle esigenze espressive. Altrettanto magistrale è il fraseggio, nella cui condotta, logica e armoniosa, si riconosce il talento della musicista, prima ancora che della cantante.
Allo stile di canto insolitamente sensuale, che ne fece una grande interprete di Puccini e Cilea, si abbinava una altrettanto intensa presenza scenica. Le sue interpretazioni potevano suscitare un isterismo collettivo. Altri ne criticarono gli eccessi veristi: la sua arte rimane controversa, ma non lascia indifferenti.
Discografia
Magda Olivero ha registrato molto poco, in studio, se escludiamo i 78 giri della prima parte della sua carriera (tra cui la celebre incisione dell'aria del finale del primo atto della “Traviata”).
Come opere complete incise in studio, rimangono solo “Turandot”, con Gina Cigna e Francesco Merli, diretta da Franco Ghione (Cetra 1938) e “Fedora” con Mario Del Monaco e Tito Gobbi, diretta da Lamberto Gardelli Decca 1969. Sempre per la Decca, nel 1969, ha registrato una selezione della “Francesca da Rimini” di Zandonai con Mario del Monaco diretta da Nicola Rescigno. Nel 1970 ha inciso inoltre l'album di arie sacre “Quando il canto è preghiera” per la casa discografica Ariston. Assai nutrita è invece la discografia privata, dal vivo.
Sono inoltre in commercio incisioni di recital di arie d'opera, da camera, musica religiosa e da salotto. Per la televisione ha registrato la “Tosca” di Giacomo Puccini con Misciano e Fioravanti, diretta da Fulvio Vernizzi (RAI di Torino, 3 luglio 1960).
E’ verosimile che ai suoi funerali parteciperà anche un delegazione dell’Amministrazione Comunale, probabilmente guidata dal sindaco Mauro Calderoni.