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Contro copertina | 02 marzo 2011, 08:00

Controcopertina: Ma Cuneo non è un paese per giovani

Vignetta di Danilo Paparelli

Vignetta di Danilo Paparelli

Sarà il clima? sarà la gente? Soprattutto nei mesi invernali Cuneo, dopo le dieci di sera, sembra una città da catastrofe postnucleare, non c'è in giro nessuno, o quasi. I pochi che si aggirano stanno visibilmente raggiungendo casa, camminando in fretta. Eppure Cuneo non si può dire che sia una città morta. Ci sono numerosi cinema, c'è un teatro, aggregazioni culturali, oltre alle pizzerie, ristoranti, bar.

Quello che forse manca sono i locali di aggregazione “giovanile”, dove ci si incontra e si beve, si mangia, si ascolta musica. Non c'è bisogno di andare fino a Torino, dove i locali a girarli tutti anche solo una volta non basterebbe un anno intero, basta uscire da Cuneo, e ad esempio, spostarsi a Saluzzo, cittadina da questo punto di vista vivacissima.

Per questo che nel capoluogo non è sufficiente un locale come gli Ex Lavatoi, un esempio di luogo di aggregazione che offre diverse occasioni di interessanti eventi, ma ce ne vorrebbero altri. Se vogliamo dare la colpa al clima, d'estate occorre riconoscere che la città si anima di più e, grazie ovviamente al caldo, la gente esce, riempie i portici e le strade principali, i bar ed i locali sono pieni, ma questi sono sempre gli stessi, e basta svoltare l'angolo per ritrovare di nuovo vie desolate, tristi.

Anche il Nuvolari, in attività d'estate, fa il pienone, il che vuol dire che la domanda di spettacoli e di musica è grande. Se vogliamo dare la colpa alla gente, allora occorre riconoscere che in occasione di manifestazioni ed eventi culturali, Cuneo ha sempre risposto in maniera massiccia ed entusiasta. Il problema allora qual é?

E' vero che in Cuneo è preponderante una popolazione non giovanissima, e non essendo diventata una vera e propria città universitaria, ha perso una fetta importante di giovani. Con tutti i pro e i contro del caso, le città universitarie sono quelle più vivaci, dove pullulano le possibilità per passare qualche ora in una miriade di posti diversi. Anche se sono di parte per la mia provenienza, basta vedere Torino per avere un'idea di quello di cui sto parlando. Invece, i giovani cuneesi in gran parte sono “emigrati” per ragioni di studio, portando via con sé anche una fetta della voglia, da parte della città stessa, di rinnovarsi e trovare nuove idee per favorire l'aumento di locali dove si possa ascoltare anche d'inverno musica dal vivo, serate con ospiti di richiamo o anche semplicemente per dare occasione ai gruppi emergenti di farsi conoscere. 

Dispiace dover comunque fare chilometri e chilometri per poter sentire suonare un gruppo, tanto per cambiare e non andare sempre nella stessa gelateria o pizzeria. Sicuramente l'attuale amministrazione comunale è sensibile alla valorizzazione degli spazi culturali e di aggregazione, perché ne ha dato prova, e siamo curiosi di vedere che piega prenderà il progetto della costituzione della “Casa delle arti e dello spettacolo”, che nelle intenzioni dovrebbe offrire spazi per attività musicali, teatrali ed espositive, e cercare di supportare “la nascita di un’area formativa con aspetti di incubatoio per dare la possibilità a chi manifesta ambizioni artistiche di poter verificare le proprie aspirazioni.”    

Monica Bruna

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