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Agricoltura | 08 ottobre 2019, 07:15

Alessio e Marzia che abitano a Roccaforte Mondovì e producono miele con l’azienda agricola “La Lunatica” (FOTO)

Lui, perito elettronico, 48 anni, lei diploma da operatore turistico, nata nel 1986, si sono lanciati nell’avventura per cambiare il loro stile di vita e rimanere a contatto con la natura. Anche se il settore sta vivendo anni difficili, non tornerebbero più indietro. Dicono: “Alle api ti affezioni e ti adegui ai loro ritmi”. Propongono anche polline, pappa reale, propoli, zafferano e gli oleoliti raccogliendo l’iperico e l’elicriso. Con un obiettivo: rimanere produttori artigianali

Marzia e Alessio con alcune arnie e i vasetti dei loro sei mieli marchiati "La Lunatica"

Marzia e Alessio con alcune arnie e i vasetti dei loro sei mieli marchiati "La Lunatica"

Arrivando da Chiusa Pesio, proprio sulla cima del colle del Mortè, di fronte alla trattoria dei Cacciatori, c’è via Schiavaria: una piccola strada che parte in ripida salita e asfaltata e dopo prosegue pianeggiante con il manto sterrato. Immersa nella natura incantevole e suggestiva.

Percorsi cinquecento metri, nel Comune di Roccaforte Mondovì, si arriva alla casa di Alessio Dorini, 48 anni, perito elettronico, e di Marzia Dho, nata nel 1986, diploma di operatore turistico. Lui è titolare dell’azienda agricola “La Lunatica”, lei è coadiuvante. Si occupano di apicoltura, ma anche di coltivare un piccolo appezzamento di zafferano e di raccogliere piante di iperico ed elicriso cresciute spontaneamente nei terreni e da trasformare poi in oli naturali per curare problemi di salute o di bellezza.

L’attività nasce ufficialmente nel 2016, l’anno in cui si sono sposati. Alessio, però, continua anche ora a svolgere il mestiere di tecnico agli spettacoli e alle manifestazioni e nel tempo rimanente aiuta Marzia che, invece, si dedica solo alle api. Non hanno dipendenti, ma per la lavorazione del miele e degli altri prodotti si appoggiano a dei laboratori specializzati.

Perché il nome “La Lunatica"? Spiega Marzia: “Un po’ è legato al mio aspetto caratteriale, ma prende anche spunto dalle fasi lunari: riferimenti fondamentali in agricoltura. Mettendo insieme il gioco di parole ne è venuto fuori un nome che ci piaceva e che abbiamo pensato potesse rimanere impresso nella mente delle persone”.      

LA STORIA PARTE NEL 2012

Anche adesso la sede dell’azienda è sotto le mura di Mondovì Piazza, in una cascina riqualificata nella zona che si affaccia sulla Garzegna. Ed è lì che, nel 2012, parte la storia. Proprio durante quell’anno Alessio e Marzia iniziano ad abitare “sotto lo stesso tetto” in quella struttura dove già stanno di casa altri parenti. Alessio è impegnato con gli spettacoli e Marzia è commessa in un negozio di articoli sportivi.

“Però - dicono - volevamo cambiare stile di vita, restando a contatto con la natura e trovando un’attività da portare avanti insieme. Dopo alcuni esperimenti, pure con l’allevamento di capre, abbiamo individuato le api come percorso di lavoro”. Riprendendo, con questa scelta, le tradizioni dei nonni di Marzia che erano agricoltori, mentre quelli di Alessio si occupavano del commercio di legnami. I genitori di entrambi, invece, si sono sempre dedicati ad altri mestieri.

Nel 2014 comprano le prime cinque arnie. L’attività li affascina e li coinvolge sempre di più. Ma il loro obiettivo è di immergersi in misura ancora maggiore nella bellezza della natura incontaminata e “scoprono” la casa degli Anni Settanta di via Schiavaria, a 800 metri di quota, che ben si adatta ai loro “gusti”. La acquistano, la ristrutturano e nel 2018 vanno a viverci, con cinque cani e un gatto.

Afferma Marzia: “Fosse per me, se dovessi cambiare, ne cercherei una ancora più in alto e più lontano da altre abitazioni. Comunque siamo d’accordo tutte e due che non torneremo indietro nelle nostre scelte: sia per quanto riguarda la casa, sia per il lavoro”.

Dal 2015 gli alveari aumentano di numero e, adesso, sono un centinaio. Seguendo il metodo del nomadismo, ma legato al territorio, gli apiari, composti mediamente da una ventina di arnie, in base alla stagione trovano posto nelle zone di Roccaforte; sempre a Mondovì Piazza come all’inizio dell’attività e in Valle Ellero. “Quest’ultimo - sottolineano Alessio e Marzia - è il nostro apiario di montagna. Essendo a 1700 metri di quota, e inserito in mezzo alla Valle, è anche molto scenografico, suggestivo e incorniciato tra le cime alpine”.

Durante l’inverno le api vengono spostate in Liguria, perché, grazie alle migliori condizioni climatiche, iniziano prima a prepararsi per la successiva attività.  

LE PRODUZIONI BIOLOGICHE

Alessio e Marzia producono sei tipi di miele: tarassaco; acacia; millefiori di alta montagna; rododendro, castagno e millefiori di collina. Il tutto, fin dall'inizio, con la certificazione biologica. Inoltre, il millefiori di alta montagna e il rododendro fanno parte del presidio Slow Food dei Mieli di Alta Montagna.

La raccolta parte in linea di massima a maggio e termina ad agosto. Le operazioni di lavorazione, dalla smielatura a freddo per mantenere la massima naturalità del prodotto al confezionamento nei vasetti con il marchio graficamente davvero bello “La Lunatica”, le svolgono nel laboratorio di un collega a San Grato di Villanova.

“Il miele più particolare - precisano - è quello di rododendro che pochi apicoltori curano perché non assicura una quantità abbandonante come le altre e, poi, per averla, bisogna salire in quota. Le aziende dai grandi numeri di solito ci rinunciano, in quanto l’operazione diventa troppo costosa”.

Ma grazie al lavoro delle api Alessio e Marzia ottengono anche propoli, polline e pappa reale. Inoltre coltivano lo zafferano in un appezzamento di cento metri quadrati a Mondovì Piazza, che dopo viene fatto essiccare. E dalla raccolta di iperico e di elicriso, nati spontaneamente in natura, producono, grazie ad un’azienda “amica” alla quale ne affidano la realizzazione, gli oleoliti utilizzati per la cura naturale della pelle. 

LA VENDITA

La Lunatica” vende direttamente alla fiere in Piemonte e in Liguria e al mercato del giovedì mattina a Villanova Mondovì. Inoltre, smercia  ad alcuni negozi specializzati della provincia di Cuneo e della zona di Nizza. Infine chi la contatta telefonicamente (335 5382674), via mail (alessiodorini@gmail.com) o attraverso i social (Facebook: La Lunatica e Instagram: fattorialalunatica)  può ordinare e farsi spedire i prodotti a casa. Ha clienti in diverse parti d’Italia.  

LA QUALITA’ E LA SICUREZZA ALIMENTARE

Alessio e Marzia: “I nostri apiari sono collocati in posti dove non ci sono insediamenti industriali e, quindi, forme di inquinamento atmosferico e la raccolta del nettare si può effettuare nelle vicinanze. Questa è la miglior garanzia per il cliente. Poi, quando siamo partiti avevamo un’idea molto chiara sul come procedere: non arrivare a troppi alveari perché era nostra intenzione rimanere un’azienda artigianale e con numeri gestibili solo da noi. Così da avere prodotti selezionati e, a piccoli passi, alzare sempre di più l’asticella della qualità. Una qualità che otteniamo anche lasciando alle api il necessario nutrimento. Preferiamo produrre qualche chilogrammo in meno di miele ma vederle stare bene. Loro lavorano con noi e noi lavoriamo con loro. Quindi, è essenziale il benessere di tutti”.     

LA DIVERSIFICAZIONE PRODUTTIVA E LA COLLABORAZIONE

“La strada imboccata - raccontano Alessio e Marzia - è quella della diversificazione delle produzioni. Cerchiamo di allargarle mantenendo sempre la qualità. Perciò sul fronte apistico non solo miele, ma propoli, polline e pappa reale. Poi lo zafferano e la parte degli oleoliti. Su questi ultimi l’anno prossimo vorremmo aumentare le specie raccolte. Un secondo aspetto importante sul quale poggia l’attività è la collaborazione con altre aziende per la lavorazione di alcune produzioni. Pratica da incrementare per crescere anche in questo caso il livello qualitativo, per vendere meglio il prodotto e, soprattutto, per darci una mano a vicenda. Tra le imprese piccole e artigianali questo percorso è fondamentale. Un esempio? Se un collega mi aiuta a spostare gli alveari, io dopo aiuto lui nello stesso lavoro. C’è uno scambio di progettualità e di operazioni manuali. Diversificazione e collaborazione rappresentano le prospettive future della nostra azienda”.  

IL TEMPORARY SHOP DELLO SCORSO MESE DI AGOSTO

Proprio nell’ottica della diversificazione e della collaborazione, durante lo scorso mese di agosto Marzia e altre colleghe titolari di aziende agricole hanno aperto nell’area commerciale di Villanova Mondovì, in largo Annunziata, il Temporary shop “NaturalMente Insieme”.

“E’ stata - dice Marzia - un’esperienza molto bella di realtà del territorio al femminile che hanno unito le forze e si sono messe in gioco per offrire le loro proposte diverse, naturali e selezionate. Uno splendido gruppo nato in breve tempo, ma che sembrava lavorasse insieme da sempre. Il riscontro è stato ottimo anche perché, in particolare i turisti, vogliono comprare le eccellenze locali, ma farsele spiegare da chi le produce. Un progetto da proseguire”.     

LE SODDISFAZIONI

Alessio e Marzia: “La soddisfazione maggiore è quella di avere dei clienti diventati abituali. Soprattutto quando capiscono che il miele non è sempre uguale tutti gli anni e può avere, da una stagione all’altra, delle imperfezioni estetiche e un sapore differente. Però lo comprano perché lo facciamo sempre assaggiare e sanno di potersi fidare di noi e del nostro modo di ottenerlo. Meglio un prodotto imperfetto, ma naturale, che uno perfetto di cui non conosci la provenienza e il lavoro svolto per prepararlo. Poi il cliente apprezza il fatto che se non sei riuscito a fare un miele o l’hai finito glielo dici e non cerchi delle scorciatoie. Così, grazie a questa correttezza, che è il nostro filo conduttore, non lo perdi, ma torna l’anno dopo. Siamo riusciti a fidelizzare le persone e questo rappresenta il traguardo più importante”.   

I TANTI PROBLEMI

“I problemi - affermano Alessio e Marzia - sono davvero tanti e ti mettono in ginocchio. A partire dalle ormai imprevedibili variazioni climatiche fuori stagione - il troppo caldo, il troppo freddo, la troppa pioggia - che incidono fortemente nel diminuire la produzione. Quest’anno, ad esempio, le api sono arrivate esauste al termine del ciclo lavorativo. E l’annata è stata pessima. Anche se abbiamo sempre cercato di non spostarle troppo per stressarle in modo eccessivo e, comunque, quando lo facevamo cercando zone dove potessero trovare  il cibo per nutrirsi”.

L’inquinamento atmosferico? “Può accorciare la vita delle api. Noi abbiamo scartato dei luoghi di sistemazione delle arnie in apparenza fantastici dal punto di vista naturale, ma che non ci convincevano per la presenza, magari non proprio nelle vicinanze, di strutture poco rassicuranti a livello ambientale. Anche perché le api possono volare quattro-cinque chilometri nella ricerca del nettare. Quindi, non puoi sapere dove andranno a posarsi”.

La varroa? “E’ un acaro parassita che attacca le api. Per combatterlo usiamo un prodotto naturale previsto dal disciplinare biologico. Però, è sempre meno efficace e costa sempre di più: ora 30 euro al flacone. Inoltre, dobbiamo pagare lo smaltimento delle confezioni. Una situazione davvero pesante. Si dice sempre: “Salviamo le api, per salvare il mondo”. Però bisognerebbe aiutare gli apicoltori a non dissanguarsi economicamente tutte le volte che devono fare un trattamento contro il parassita”.     

“DOPO QUATTRO ANNI DIFFICILI SIAMO AL LIMITE DELLA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA”

Alessio e Marzia: “Nel nostro caso, un anno in cui va bene la produzione dovrebbe assestarsi sui 400 chilogrammi di media per ogni tipo di miele. Nel 2019 quello di acacia non l’abbiamo potuto fare per il freddo e la pioggia dello scorso maggio, mentre il tarassaco si è fermato a 100 chili. Ma da quando abbiamo iniziato l’attività, nel 2016,  non c’è ancora stata una stagione in cui tutto è andato secondo le previsioni e non si è dovuto affrontare un problema. Sentendo colleghi più anziani, anche loro se le sognano le produzioni di un decennio fa. In primavera diciamo sempre: non potrà andare peggio dell’anno passato. Invece, ogni anno è sempre peggiore di quello precedente. Adesso, per cercare di garantire comunque la massima qualità siamo veramente al limite della sostenibilità economica”.  

LE RICHIESTE ALLE ISTITUZIONI  

“L’apicoltura - sottolineano Alessio e Marzia - è una piccola parte produttiva dell’ampio mondo agricolo. Vorremmo essere considerati come tutti gli altri settori. Qualche bando del Programma di Sviluppo Rurale c’è a disposizione del nostro comparto, ma non è sufficiente. E poi per le piccole aziende è difficile accedervi. Inoltre, se si pensasse a qualche contributo specifico per combattere la varroa potrebbe costituire davvero un aiuto importante. Dalle Istituzioni serve più attenzione nei confronti di tutte le imprese”.    

FARE L’APICOLTORE OGGI

Alessio e Marzia: “Anche se le produzioni non vanno come vorremmo ci accontentiamo e, comunque, non torneremmo indietro nella nostra scelta. Perché fare questo mestiere significa dedicarsi totalmente alle proprie api e avere i loro ritmi. Senti il bisogno di stare con loro. Ti affezioni. E vivendo a stretto contatto con la natura, nonostante durante l’estate l’attività inizi alle sette del mattino e termini alle dieci di sera, i mesi volano in un attimo. Quando la stagione è finita vorresti già che cominciasse quella successiva”.   

Alessio e Marzia riassumono la filosofia aziendale nella frase: “Vogliamo rimanere artigiani del miele”. Grazie alla grinta e all’energia che ci mettono ogni giorno nel lavoro ci riusciranno sicuramente, superando problemi e difficoltà. Anche perché, oltre alla soddisfazione di lavorare con le api, possono gustare la gioia di vivere in un mondo nel quale Madre Natura esplode in ogni angolo con la sua straordinaria bellezza.    

Sergio Peirone

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