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| 13 settembre 2017, 06:30

Il click della psicologa: “Lo faccio poi…”

La procrastinazione nasce da un conflitto tra ciò che pensi e ciò che non fai. Pensare positivo può aiutare, ma solo le azioni pratiche sono in grado di aumentare realmente la tua autostima

Il click della psicologa: “Lo faccio poi…”

E dopo la pausa estiva, rieccoci tutti qui, in prima fila: settembre si riprende a lavorare e a si torna a scuola. Ma a chi di voi non è capitato di dire... Iniziò a settembre... Lo faccio poi..

Tutto ciò che si è rimandato a dopo le vacanze bussa alla porta. La palestra, gli impegni, le scadenze.

Questo meccanismo, cioè la tendenza a rimandare, si chiama procrastinare.

 È dunque, se lo puoi fare oggi, perché lo rimandi a domani?

La procrastinazione ė una comune brutta abitudine che consiste nel rimandar in maniera sistematica le attività quotidiane. Tale comportamento, se adottato in maniera continuativa, può ledere in maniera grave le relazioni, l' aspetto scolastico e lavorativo.

Cosa fare per evitare che il ...lo faccio poi... diventi un... Non lo facci mai?

Prima di tutto è importante identificare l'obiettivo, in maniera concreta e precisa,  specificando ciò che si deve fare. Si deve smettere di pensare e iniziare ad agire.

Ė anche importante rendere gli altri, famigliari o amici, partecipi della vostra intenzione: l' uomo tende in maniera innata a mantener una buona immagine di se e quindi la condivisione aiuta la motivazione a raggiungere l' obiettivo. Bisogna premiarsi, poiché questo fa bene alla propria autoefficacia (ciòe la fiducia che una persona ripone nelle proprie capacità e abilità nel raggiungimento di un obiettivo). È difficile esser diligenti e non procrastinare quando si è i primi a pensar di non essere in grado di fare le cose. La procrastinazione ė molto legata al concetto di autostima e al sentimento di non sentisi abbastanza o adeguati a fare qualcosa, allora al posto di farlo si evita di affrontare la sfida, l' impegno, ecc

La cosa più importante ė sconfiggere l' origine del dolce far niente: nel momento in cui una persona sa che dovrebbe fare qualcosa, un' altra parte di se ė consapevole che non la sta facendo e quindi si crea un' autorizzazione per non far nulla. Non affrontare ciò che si deve fare non fa altro che ingigantirlo. Ogni giorno che si pensa e non si agisce, l’impegno cresce fino a diventare impossibile da affrontare. È dunque necessario fare le cose per gradi. Quando si definisce un obiettivo pensare alla mole di lavoro da fare, sconforta. Per evitare questa trappola è importante concentrarsi sul presente, sul primo passo da fare: una volta iniziato, sconfitta l’inerzia iniziale, tutto scorrerà più facilmente. Altra cosa essenziale è togliersi le cose difficili. Iniziare dalle attività più difficili, non solo è un’ottima tecnica di gestione del tempo, ma è anche un eccezionale strumento per combattere la procrastinazione. Affrontare le attività difficili per prime ti farà sentire bene con te stesso e più soddisfatto per affrontare il resto della giornata.

Ma la cosa più essenziale ė prendere una decisione. La procrastinazione nasce da un conflitto tra ciò che pensi e ciò che non fai. Pensare positivo può aiutare, ma solo le azioni pratiche sono in grado di aumentare realmente la tua autostima.

Spero che con questi semplici consigli possa essere più facile non arenarsi e trovare lo slancio per affrontare le varie difficoltà quotidiane e non dire troppo spesso, lo faccio poi.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e curiosità, potete seguire la mia pagina Facebook mettendo "mi piace" alla pagina D.ssa Ernestina Fiore Psicologa o visitando il sito www.ernestinafiorepsicologocuneo.it, dove potete trovare anche tutti i precedenti articoli della rubrica

Ernestina Fiore

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